Rubriche/Lettere
Giovedì 02 Ottobre 2014
Una causa nobile presa a pretesto per polemiche inutili e dannose
Gentile direttore, dopo aver letto la lettera a firma Vincenzo Pineri da Leì pubblicata nell’edizione del Cittadino di lunedì 22 settembre con tanto di fotografia e titolo scandalistico “Scempio a San Colombano”, sentendomi chiamato in causa sia nella mia veste di primo cittadino che di banino doc discendente da una famiglia residente in paese da oltre due secoli, sento il dovere di rispondere a quanto affermato dallo stesso Signor Pineri nella suddetta lettera e spero che Lei mi dia la possibilità di farlo pubblicando questa mia risposta riservandole possibilmente la stessa evidenza scenografica . Ringrazio innanzitutto il Sig. Pineri per le parole da lui spese nella idilliaca descrizione del Borgo di San Colombano, parole che condivido e sottoscrivo, soprattutto se si considera che provengono da un banino di militanza relativamente recente. Tuttavia non posso esimermi dal sottolineare come il senso generale che traspare leggendo la lettera non sia quello della accorata difesa di un bene storico in pericolo di distruzione, ma una presa di posizione pretestuosa, tesa a creare polemiche inutili e dannose.Forse il Sig. Pineri non ha ancora realizzato che le elezioni si sono appena tenute e che l’utilizzo di una nobile causa quale quella della salvaguardia del valore storico di San Colombano usata per una campagna fuori tempo non serve a nulla, mentre sarebbe stato molto più proficuo utilizzare le competenze da tecnico per ottenere risultati migliori per la comunità. Non mi capacito infatti come un tecnico possa non sapere che, dopo uno scavo effettuato su una pavimentazione di ciotoli non tenuti insieme da leganti , sia consigliabile effettuare la riparazione dopo un congruo periodo di assestamento al fine di evitare la creazione di successive cunette o avvallamenti. Per questo strillare allo scempio per le riparazioni provvisorie in asfalto, aventi il solo scopo di evitare lo sfaldamento dell’acciottolato, può solo essere considerato o un atto di incompetenza o provocatorio.Per quanto attiene poi alla mancanza di sensibilità denunciata, mi sento in dovere di invitare il Sig. Pineri a percorrere la Via Vittoria a passo d’uomo in maniera che possa osservare come la casa natale di Don Carlo Gnocchi, di proprietà del sottoscritto, così come quella accanto, siano state ristrutturate nel rispetto di tutti i dettagli storico culturali tipici di San Colombano; da ciò che vedrà, potrà capire come lo scempio eventuale di Via Vittoria possa risultare insopportabile al sottoscritto molto di più di quanto possa mai risultare insopportabile ad un banino di nuovo conio.
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