Useremo tutte le armi per difendere il nostro territorio

Egregio Direttore chiedo cortesemente di poter intervenire nel dibattito riguardante la prevista centrale idroelettrica nel comune di Castelnuovo Bocca d’Adda. Va dato atto al presidente del parco Silverio Gori di aver convocato un incontro specifico di approfondimento di questa problematica sulla quale molti soggetti, nelle scorse settimane, hanno espresso forti perplessità sia sul versante cremonese che lodigiano.

Nell’assemblea, che si è svolta giovedì 7 febbraio u.s. , i sindaci dopo aver espresso forti preoccupazioni in merito al “megaprogetto” dello sbarramento sul fiume Adda e, dopo un approfondito dibattito, hanno dato un forte mandato al presidente del parco per verificare e quantificare tutti i danni potenziali che potrebbero derivare dall’opera progettata e di conseguenza di procedere all’attivazione delle scelte del caso per la difesa dell’area protetta.

Se da un lato va sottolineata la correttezza del presidente Gori per i continui richiami fatti in assemblea per precisare il ruolo marginale del parco previsto in questo caso dalle leggi, dall’altro lato, i sindaci, hanno invece richiesto al presidente di ritagliarsi uno spazio operativo a difesa dell’area protetta perché il fiume Adda appartiene e condiziona tutto l’ecosistema. Per questa difesa al presidente Gori è stato chiesto di muoversi per tutti gli approfondimenti del caso e richiamare i sindaci ad una presa di posizione di forte contrasto se le verifiche fatte evidenzieranno i rischi già oggi segnalati soprattutto da alcuni sindaci cremonesi, non escludendo anche eventuali azioni legali.

Questo futuro ruolo del parco potrà rappresentare il punto di convergenza delle diverse comunità locali in quanto la presa di coscienza dell’iter adottato dalla provincia di Lodi ha lasciato molte perplessità ed interrogativi… fra i sindaci presenti che per ben due anni sono stati tenuti volutamente all’oscuro del mega progetto….

Nel mio intervento ho messo in evidenza che dalla legge istitutiva dell’ambiente,e tutta la legislazione successiva, il concetto di trasparenza ed informazione alla cittadinanza sui grandi progetti ambientali era ed è, o dovrebbe essere un passaggio fondamentale per un confronto iniziale sui diversi progetti.

Ricordo al presidente e all’assessore competente della provincia di Lodi che il concetto di “governance” è stato introdotto da molti anni anche in diversi trattati internazionali, come strumento di democrazia partecipativa, di condivisione delle decisioni al fine di evitare conflitti sociali. Tutto ciò è stato disatteso. Ho letto le dichiarazioni tranquillizzanti sul progetto dalla parte interessata le quali evidenziano la positività dell’intervento. Il percorso, iniziato nel 2010, ha visto i comuni potenzialmente interessati dal progetto solo poche settimane fa! Ma come. Se il progetto era positivo perché non si è aperto un dibattito- confronto sin dall’inizio!

Ancora. Perché la valutazione di impatto ambientale avviata il 3 febbraio 2010 è stata chiusa velocemente ed archiviata in data 25 marzo 2010 quando poteva rappresentare una verifica oggettiva, sulla realizzazione dell’opera, fatta da istituzioni competenti e al di sopra delle parti!l

Dobbiamo dare atto al sindaco di Crotta d’Adda di aver iniziato il lavoro di approfondimento nel mese di novembre 2012 quando anche la provincia di Cremona su questo progetto era rimasta per diverso tempo assente … È doveroso altresi sottolineare che la provincia di Lodi ha attivato recentemente dei tavoli tecnici, per la valutazione del progetto, raccogliendo le istanze dei diversi soggetti sociali anche se due conferenze di servizio sono state già fatte prima di tutto ciò..!

Ho sostenuto, nel dibattito, che se i 14 chilometri di riflusso dovessero essere 20 o 25 cosa potrebbe succedere? Il comune di Moscazzano nella piena del 2000 ha dovuto sfollare alcune famiglie. Nel caso fossimo interessati da un ritorno di 3 o più metri in altezza del fiume in conseguenza dello sbarramento, sarebbe un disastro per tutto il nostro territorio, sia per le persone che per le attività agricole.

Non va dimenticato che il nostro Paese ha un rischio idrogeologico elevatissimo che non solo costa ai contribuenti ingenti risorse finanziarie ma in molti casi anche perdita di vite umane. Abbiamo visto i disastri quando i fiumi esondano. Abbiamo visto anche le gravissime e tragiche conseguenze umane e da noi un privato, vuole imbrigliare un fiume come l’Adda per interessi personali.

Scusate, ma i calcoli probabilistici su quale portata sono stati fatti visto che i cambiamenti climatici hanno alterato tutte le previsioni! Nel 2013 è già caduta il 43% di acqua e neve in più rispetto alla media del periodo 1971-2000. Dati elaborati dalla Coldiretti sulla base delle rilevazioni Isaac Cnr. In questo caso cosa succederebbe al fiume!

I calcoli probabilistici, seppur sofisticati a livello ingegneristico, poco possono fare contro i fortissimi cambiamenti climatici e la violenza dell’acqua. E si vuole imbrigliare un fiume per fare business. Ma che Italia è questa? Mettere a repentaglio tutto un ecosistema umano e ambientale per un interesse di un singolo viene da chiedersi veramente dov’è la politica, in un momento storico caratterizzato dall’antipolitica e da una forte crisi di legittimazione della istituzioni stesse!!!

Il sindaco di Montodine ha fatto presente nell’assemblea del parco che per un piccolissimo impianto realizzato nel suo comune sul fiume Serio l’amministrazione comunale ha discusso per 5 anni con la ditta interessata. A tutt’oggi ci sono ancora problemi. E la provincia di Lodi in due anni ha promosso già due conferenze di servizio sulla base del solo progetto presentato dalla società VIS Srl all’insaputa dei nostri comuni. Ogni commento ritengo sia superfluo. Come non ha senso oggi parlare di compensazioni …

È importante invece fermare l’iter e valutare complessivamente la situazione. Diversamente, come è successo nel passato per altri “business ambientali”, useremo tutte le armi della legalità per sostenere e difendere il nostro territorio, la nostra gente , le nostre comunità e la nostra identità territoriale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA