Rubriche/Lettere
Giovedì 21 Febbraio 2013
Venerdì un incontro per trovare tutti insieme una risposta
Gentile Direttore,se c’è una cosa che quest’ultimo decennio dovrebbe insegnarci è che l’idea di un governo “automatico” delle cose, senza partecipazione, senza discussione collettiva, senza o comunque con meno democrazia, non funziona o funziona molto male.Ne abbiamo prove continue anche a livello locale, da gruppi di comuni che si inventano strade socio assistenziali nuove, peraltro con dubbi effetti, dal risorgere di mille campanili poco inclini alla discussione, all’affermarsi di iniziative estemporanee, sostanzialmente individuali ma di grande impatto sulla collettività, come (ed è solo l’ultima di una serie) la questione della diga sull’Adda.Più che di discutere i singoli fatti, mi pare venuto il momento di discutere insieme se questo strano mondo che abbiamo vissuto per dieci anni, durante i quali ci è stato detto che ogni minuto dedicato alla discussione collettiva è tempo perso, sottratto alla libertà e all’intraprendenza individuale è davvero utile al territorio e alla comunità. Già, perché i segni che il meccanismo non funziona ci sono tutti: si vedono qua e là nei sondaggi, ma anche nelle discussioni politiche, dove il tema “territorio” è ritornato di gran moda. E si vedono anche nel consolidarsi di reazioni e risposte laddove, a dire il vero, il tema “territoriale” è sempre stato ben presente anche quando era fuori moda.Venerdì 22 sera a Caselle Landi si terrà un incontro importante. Importante perché si proverà, tutti insieme, a parlare di nuovo di problemi comuni, di discussione e di democrazia, di dighe e di sviluppo equilibrato, di comunità piccole ma decise a farsi rispettare.Non è la fine di una campagna elettorale, non va vista così, consideriamola piuttosto il tentativo di una fase politica diversa che veda, indipendentemente dalle posizioni di ciascuno, territorio, ambiente e sociale come elementi costitutivi della politica lodigiana futura.
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