LE BUONE NOTIZIE La squadra che fa nascere i bambini: «La vita supera ogni ostacolo». Guarda il video con le storie di questa settimana
Tanta passione nel lavoro di un’equipe che in ospedale a Lodi aiuta le donne a non sentirsi solo numeri
Ogni volta che entrano in sala parto, è come se avessero «sulle spalle la responsabilità di 90 anni di vita». Eppure lo fanno, con passione, da sempre. C’è chi, come Anastasia Giuliani, ha scelto di fare l’ostetrica quando «è nato il suo bambino», chi, come i dottori Marco Soligo e Giovanna Centinaio, si innamora sempre più, giorno per giorno, di questo lavoro, nonostante i «rischi incredibili» ai quali si è esposti.
La squadra che fa nascere i bambini all’ospedale di Lodi è composta da 36 ostetriche (si aggiungono alle 9 degli ambulatori di Lodi e Codogno), 13 medici della ginecologia, che a novembre diventeranno 15, 13 dottori della pediatria, gli oss, infermieri e puericultrici, guidate dalla coordinatrice del nido Rosanna Bussi. La buona notizia è che ci sono loro, le apparecchiature per il monitoraggio sono aumentate, le donne non sono dei numeri come nei grandi centri, ma accolte e coccolate una per una, c’è un ambulatorio apposta nel quale le donne gravide vengono ascoltate per capire i loro bisogni, il numero delle nascite, 1100, è in aumento rispetto allo scorso anno, è tornato, inoltre, il parto in acqua sospeso nel 2020, si può fare un parto naturale dopo il primo cesareo, le donazioni del sangue cordonale sono aumentate ed è stato introdotto il contatto pelle pelle: per due ore dopo il parto il neonato viene messo sulla pancia della mamma, per facilitare l’allattamento al seno. Una volta dimessi, mamme e bambini possono essere visitati a casa con il servizio di”home visiting”, per non tornare in ospedale, e rivolgersi allo spazio allattamento del consultorio, per ricevere consigli e verificare la crescita del loro bambino.
Abbiamo incontrato i primari della ginecologia e della pediatria Marco Soligo e Roberta Giacchero, le responsabili dell’ostetricia, la ginecologa Giovanna Centinaio e l’ostetrica Anastasia Giuliani. Parole di ringraziamento per l’Asst, che «ha messo a disposizione personale e nuove strumentazioni» sono arrivate dal dottor Soligo. «Il benessere e la sicurezza in sala parto - spiega la dottoressa Centinaio - passano anche dalla conoscenza. Per questo abbiamo creato un ambulatorio ad hoc per la paziente che sceglie il nostro ospedale. Conoscere la donna in gravidanza a 360 gradi ci permette di offrire un’assistenza individualizzata. In termini di benessere di mamma e neonato i risultati sono ottimi. Nei grandi ospedali le donne si sentono numeri. Qua, invece, si sviluppa un rapporto di empatia. Con questo lavoro siamo a stretto contatto con la vita che viene al mondo. Ricordo una coppia che era andata all’estero per farsi aiutare nella gravidanza: desideravano un figlio da tanto tempo, durante la gravidanza c’è stata una sofferenza fetale, il desiderio è aumentato ulteriormente. Quando la donna ha partorito ero felicissima: la vita aveva vinto contro ogni tipo di situazione».
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