A Lodi Cassina e Marzorati

La “soffiata” era quella giusta. Don Angelo Manfredi, assistente dei giovani di Azione cattolica, l’aveva anticipato al “Cittadino” qualche minuto prima dell’inizio dell’incontro “Così...per sport: dallo spettacolo all’educazione”: «Igor Cassina ci era stato indicato come ospite da Fabio Pizzul, un nostro caro amico, per il suo modo di intendere lo sport molto legato agli aspetti umani e di formazione».

E l’incontro organizzato da Azione cattolica, Ufficio per la pastorale giovanile della diocesi e Csi provinciale nel locale “Mon Amour” di Lodi di fronte a un pubblico molto interessato di circa cento persone (tra cui moltissimi giovani) ha messo in mostra proprio questo: un atleta che è arrivato all’oro olimpico stando sempre attento ai risvolti educativi dell’attività sportiva. Forse anche per il modo in cui è iniziato il suo percorso sportivo, come ha raccontato lo stesso olimpionico della sbarra rispondendo a una domanda del moderatore Gioele Anni: «Quando iniziai, a sei anni, non avevo i requisiti considerati basilari per la disciplina: ero alto e gracile. Ma sono arrivato comunque ad altissimo livello. Questo è stato per me un grande insegnamento: con la determinazione si possono superare le difficoltà iniziali, nello sport come nel lavoro e nella vita».

La ginnastica artistica come disciplina dimenticata nel mondo dello sport-business è stato un altro tema toccato nella serata di ieri, in cui è intervenuto (dopo aver fatto visita alla sede del Coni provinciale) anche Pierluigi Marzorati, icona del basket italiano e ora presidente del Coni regionale lombardo: «Il denaro ha una grande importanza nella visibilità di una disciplina - le parole di Cassina -: per fare un esempio, solo negli ultimi anni il rugby è diventato uno sport “in vista” e ciò è dipeso dall’ingresso di importanti sponsor. Quando terminerò l’attività cercherò nel mio piccolo di far qualcosa perché la ginnastica possa essere più seguita dai media».

Il momento di “chiudere” per Cassina è ormai imminente: «Dopo il bronzo mondiale 2009 ero carico per raggiungere i Giochi di Londra. Da qualche mese invece ho iniziato a sentirmi appagato, non ho più la cattiveria giusta negli allenamenti: preferisco fermarmi qui. Proseguirò fino a maggio con le gare nazionali a squadre (una è in calendario proprio oggi a Brindisi, ndr), poi avrò un ruolo manageriale e di testimonial. Allenare? Per ora no, in futuro vedremo».

Igor Cassina però sarebbe un “alleducatore” ideale, visto il suo modo di intendere l’attività fisica: «Se vissuto correttamente, lo sport è una tappa fondamentale per crescere in maniera sana e costruttiva». D’altronde è tutto scritto anche nella sua tesi di laurea in Scienze motorie e sport, intitolata “L’esperienza sportiva come occasione di crescita per la persona”: un esercizio perfetto, proprio come il suo “Cassina” che lo ha lanciato nell’Olimpo della ginnastica artistica ai Giochi di Atene 2004.

Il campione olimpico Igor Cassina a Lodi all’incontro organizzato da Azione cattolica conferma la sua intenzione di abbandonare la ginnastica

© RIPRODUZIONE RISERVATA