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Giovedì 21 Giugno 2012
A Lodi il “progetto” CavenagoFanfulla
Oggi Barbati presenta la domanda per spostarsi in città
Il glorioso Fanfulla 1874 va avanti senza più una prima squadra. Ma Lodi non perderà il campionato di Promozione, dove è precipitata da un anno l’antica nobile decaduta, anzi magari riguadagnerà l’Eccellenza. E non perderà nemmeno il legame con il Guerriero, il tutto grazie al nascituro CavenagoFanfulla. È questa la prospettiva che si apre oggi, venerdì 22 giugno, per la prossima stagione calcistica, in virtù di un accordo raggiunto mercoledì sera tra il presidente del Fanfulla Roberto Minojetti, che da tempo cercava una soluzione per evitare che il club bianconero arrivasse al capolinea senza lasciare un seguito nel capoluogo, e il numero uno del Cavenago Luigi Barbati, che sembra pronto a raccoglierne il testimone. Un progetto che aspetta di avere solo l’ok federale, e dovrebbe essere questione di pochi giorni.
Proviamo dunque a chiarire lo scenario. Oggi i dirigenti della Polisportiva Cavenago, affiliata alla Figc dal 1975, si recheranno negli uffici del Comitato regionale lombardo in via Pitteri a Milano per presentare domanda di cambio denominazione, aggiungendo di fatto il nome Fanfulla a quello attuale. All'atto dell’iscrizione, possibile dal 2 all’11 luglio, Barbati chiederà di poter disputare le partite della prima squadra alla “Dossenina” di Lodi. Il Fanfulla rinuncerà invece a iscrivere la propria formazione maggiore al campionato di Promozione, ma continuerà a esistere portando avanti il proprio settore giovanile: «So che è un passo difficile, ma se si vuole avere il calcio di una certa categoria a Lodi oggi è questa l’unica possibilità che abbiamo, perché le forze che hanno portato avanti la società in questi anni non lo consentono più - le parole del presidente bianconero Minojetti -. Incontri e trattative con il Cavenago sono intavolati da tanto tempo, evidentemente la situazione economica che stiamo attraversando ha facilitato il concretizzarsi di certe intenzioni: nell'ultima settimana i confronti si sono intensificati e ieri (mercoledì per chi legge, ndr) abbiamo trovato l’accordo. Ora non resta che attendere la risposta della federazione». Che dovrebbe essere positiva: visti i tempi che corrono, con tante società che rischiano di scomparire, la linea del Comitato lombardo è quella di favorire tutte le operazioni che possano “salvare il salvabile”. «I tifosi del Cavenago forse non saranno tutti d’accordo, ma se vogliamo dare seguito ai buoni risultati che stiamo raccogliendo e se vogliamo continuare a fare le cose seriamente l’approdo a Lodi ci può garantire prospettive migliori - le parole di Barbati -. A Cavenago sono rimasto solo, la città magari potrebbe rispondere di più. Ad oggi io porto semplicemente a Lodi il Cavenago, cambiando la denominazione della società aggiungendo il nome Fanfulla, poi se qualcuno volesse unirsi nell'avventura sarebbe il benvenuto». Il 55enne presidente gialloblu spera di ricevere buone notizie nelle prossime settimane per un eventuale ripescaggio in Eccellenza: «Purtroppo entrambe le squadre lombarde impegnate negli spareggi nazionali per la promozione in Serie D domenica scorsa hanno perso e noi dobbiamo aspettare ancora che si liberino due posti - prosegue Barbati -. In ogni caso io ho dato mandato al direttore sportivo Sergio Mariani e all’allenatore Felice Rossi di allestire una squadra in grado di disputare un campionato di medio-alta classifica in Eccellenza. Staremo a vedere».
La prima squadra del CavenagoFanfulla si allenerà al “Foletti”, dove continueranno a giocare le giovanili gialloblu. Il Fanfulla manterrà il suo vivaio («Con l’associazione Amici del Fanfulla che già gestiva il settore giovanile c’è l’accordo per portare avanti l’attività», dichiara Minojetti) e non è destinato al fallimento, nonostante la pesante situazione debitoria: «Abbiamo dimezzato il debito rispetto al milione di euro che ci siamo trovati quando abbiamo preso in carico la società - fa notare Minojetti, che conferma di continuare ad agire con il beneplacito del proprietario Pietro Bono, imprenditore edile bresciano -. Se il bilancio della nostra prima stagione era di 600mila euro, nell'ultimo anno abbiamo gestito prima squadra e Juniores con una somma tra i 60 e i 70mila euro». Ma se da qui al 12 luglio arrivasse qualcuno pronto a iscrivere ancora il Fanfulla al prossimo campionato di Promozione? «Tutto è possibile - ammette Minojetti -, ma in quattro anni qui non è mai arrivato niente, a dispetto di promesse e speranze...».
Daniele Perotti
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