Il podismo non è uno sport, ma un allegro serpente colorato che sveglia Lodi di prima mattina. Passeggiando per le vie della città o affacciandosi al proprio balcone, ieri mattina in molti avranno notato un nugolo di uomini e donne di tutte le età andare di corsa: erano i volti della prima edizione della «Lodi Relay Marathon», la maratona non competitiva a staffetta organizzata a braccetto dal Gs Marciatori Lodigiani e dalla sezione lodigiana del Mlfm (Movimento per la lotta alla fame nel mondo) con il patrocinio del Comune e della Provincia di Lodi, del «Cittadino» e della Banca Popolare di Lodi.
Quello della maratona a staffetta è un mondo “in technicolor”, con 80 quartetti al via e 320 podisti complessivi, provenienti dal Lodigiano ma non solo (i più lontani sono arrivati da Gallarate e Novi Ligure), tutti impegnati nella loro frazione di 10 chilometri e spiccioli (11,295 la prima, 10,3 le altre). Un successo di partecipazione che sarebbe potuto essere anche maggiore, come ammette Fausto Scotti, consigliere del Gs Marciatori Lodigiani e “trait d’union” tra il sodalizio sportivo e il Mlfm: «La formula ha funzionato, il mondo del podismo l’ha accettata in pieno. Per l’edizione 2012 dovremo alzare il tetto massimo di squadre iscritte fissato quest’anno a 80».
In questa festa prevalgono due livree: l’arancione e l’azzurro. L’arancione è il colore delle magliette della manifestazione, indossate da molti assieme alla canotta sociale. Il quartetto più veloce è stato come previsto quello dell’Atletica Fanfulla (Azzaretto-Maderna-Bonasera-Manetti), impegnato nella preparazione della mezza maratona di domenica prossima a Crema, ma per la Fiasp (l’ente che legifera a proposito di marce non competitive) a «vincere» è il gruppo sportivo più numeroso: il primo premio, direttamente dalle mani del vicesindaco Giuliana Cominetti, è andato così al Gp Tavazzano con sette squadre, davanti a Marciatori San Giorgio Dresano, Gp San Bernardo e Sport Club Melegnano con sei squadre. Al via c’erano anche squadre «private», al di fuori dei sodalizi. Come quella del «Cittadino», capitanata dal redattore Mario Spini: «Percorso bellissimo, ben segnalato e assolutamente sicuro, nonostante passaggi trafficati. Speriamo possa essere un’esperienza interessante nell’ottica di una futura maratona di Lodi». A tal proposito Enrico Soresini, presidente del Gs Marciatori Lodigiani, sorride ma è più realista del re: «Un’ottima idea ma con tanti ostacoli: servono soldi e volontari che ora non abbiamo».
L’azzurro è invece quello dell’acqua che arriverà a Rutare, in Ruanda, grazie all’acquedotto da costruire con i fondi stanziati dall’Mlfm, cui ha contribuito anche la maratona di ieri: «Una bellissima opportunità per unire sport e solidarietà - spiega Anna Lisa Sordi dell’ufficio comunicazione di Mlfm Lodi -: oltre alla raccolta fondi è stato importante comunicare il nostro progetto e soprattutto per pubblicizzare un altro evento, maggiore nelle dimensioni e nelle possibilità di «fare cassetta», come la maratona a staffetta di Milano del 15 aprile 2012, dove si correrà con i «colori» delle associazioni benefiche». È un azzurro speranza.
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