Una gara di resistenza che non lascia scampo, dedicata ai più allenati e a chi non ha paura di sudare sui pedali. Una vera e propria avventura quella che ha coinvolto due ciclisti lodigiani del Gso Bike Laudense: Roberto Affaba e Alberto Ceresa. Rispettivamente iscritti con i pettorali K136 e K221, i due hanno partecipato alla “Paris-Brest-Paris Randonneur”, una competizione che raduna tutti gli anni circa seimila partecipanti, tra cui, in questa edizione, solo un centinaio di italiani.
La gara inizia dalla capitale francese e si snoda attraverso la campagna della Bassa Normandia e della Bretagna, fino ad arrivare alla città costiera di Brest, per poi tornare nell’Ile de France. In totale oltre 1200 chilometri, da percorrere entro il tempo massimo di 90 ore. I due lodigiani sono partiti il giorno dopo Ferragosto dalla capitale, alle 18 e i loro amici e compagni di bicicletta hanno potuto seguirli passo a passo sul sito della gara, che permetteva di “tracciare” i concorrenti tappa dopo tappa. Villaines, Fougeres, Tinteniac, Loudeac, Carhaix e poi finalmente Brest, che è stata raggiunta in poco più di 40 ore, la mattina del 18 agosto, da Affaba e Ceresa. È stato quindi il momento di girare la bicicletta e tornare verso Parigi, conquistando la meta all’alba del 20 agosto, dopo 84 ore e 20 minuti in sella, a una media superiore ai 14 chilometri orari.
«Bel tempo, un’organizzazione impeccabile con più di duemila volontari, e una grande partecipazione sulle strade, con i cittadini francesi che fanno sentire il proprio tifo: questo portiamo a casa da questa esperienza» commenta Roberto Affaba, dopo aver concluso l’impresa. «Di problemi gravi non ce ne sono stati, eravamo abituati a gare di resistenza, visto che abbiamo già fatto prove sui 600 chilometri pedalando anche di notte. Questa volta però le quattro notti senza dormire si sono fatte sentire», ammette Affaba. Un’impresa compiuta con tenacia e con l’orgoglio di portare alti i colori dell’Italia, dove i due lodigiani sono rientrati ieri sera, nella più famosa rendonnée del mondo: a tutti i partecipanti italiani, infatti, la federazione ha inviato la maglia azzurra con il tricolore, che Roberto Affaba e Alberto Ceresa hanno indossato fin dall’inizio della prova. Di progetti per il futuro, al momento, non ce ne sono, ma i due ciclisti sanno che non riusciranno a stare fermi ancora per molto: «Quando finisci una prova come questa - concludono - vorresti buttare la bicicletta. Adesso, quindi, non abbiamo ancora in programma niente, ma sappiamo che presto inizieremo a pensare a una nuova avventura».
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