Sport
Lunedì 30 Maggio 2011
Agnesi spinge l’Assigeco verso Codogno
«Il messaggio del presidente è chiaro: vuole ritrovare calore»
Il vento della passione, caldo e impetuoso, deve tornare ad agitare la bandiera rossoblu nei cuori lodigiani. Stefano Agnesi sostiene in pieno lo scopo che l’ambiente dell’Assigeco Bpl si prefigge per la nuova stagione. Il team manager del club, in rossoblu fin dal 2002, prima come giocatore poi come dirigente, ha vissuto direttamente l’ascesa della squadra dalla B Dilettanti alla LegaDue, passando per due salti di categoria e tre coppe Italia (una di B, due di A Dilettanti). È l’unico ad avere un curriculum così lungo dalle parti del “Campus”, Franco Curioni e dirigenti storici esclusi. «Il messaggio del presidente è chiaro: vuole ritrovare quel calore e quella vicinanza che la sua “terra” gli può dare e che a Lodi non ha avvertito in pieno. Per questo è molto probabile il ritorno al “Campus” di Codogno - il popolare “Steve” lo sottolinea con chiarezza -. L’idea è di non far spegnere la fiammella del sentimento verso il basket che Curioni ha dimostrato di aver acceso in modo pratico, sia personale che economico, in questi anni».
In effetti la crescita dell’Assigeco è sempre stata scandita dai battiti del cuore di Franco Curioni. «Il patron si è sempre esposto in prima persona - continua Agnesi -. Ai tempi della A Dilettanti è stato anche eletto presidente della Lnp, alla quale ha cercato di dare un “imprinting” differente. Ricordo, ad esempio, la prima finale di Coppa Italia organizzata con grande successo dall’Assigeco al “Palalido” con la collaborazione di Sportitalia e l’intervento di Dan Peterson. Curioni non ha solo messo i soldi, è intervenuto direttamente per migliorare il sistema pallacanestro». La gestione della LegaDue mette a dura prova l’organizzazione dell’Assigeco. «Il momento è delicato, lo sappiamo, e la società farà di tutto per non perdere il diritto a giocare la LegaDue operando con razionalità e con quel buon senso che fino ad ora ha accompagnato ogni mossa - spiega il team manager Assigeco -. Servirà probabilmente una progettualità differente, sempre concentrata sugli investimenti nel vivaio, magari spostata in una dimensione più umana come quella della Lega di Sviluppo (anche detta LegaTre, ndr) dove poter costruire il futuro. In passato sono stati “creati” giocatori come Gallinari, Aradori, Simoncelli, Poletti, Ndoja, solo per fare dei nomi: nei prossimi anni il settore giovanile ne potrà formare altri, magari più forti». Per Agnesi si parla di una posizione più importante nell’organigramma societario. «Visto il rapporto, cestistico ed affettivo, che ho con Franco Curioni, alla sua richiesta non potevo che rispondere positivamente - afferma Agnesi -. Dobbiamo però parlare e riflettere su quale sarà il programma, in che campionato, prima di identificare il mio ruolo con precisione. Insieme a Gianga Polenghi ci siederemo presto tutti insieme attorno a un tavolo per stabilire il da farsi, indirizzato principalmente alla ricostruzione di uno staff dirigenziale che creda nel progetto e segua gli ideali del presidente e della società, prima di discutere la situazione dal punto di vista tecnico». La stagione appena finita è stata sofferta ma ancora una volta soddisfacente. «Tutto sommato è andata bene - chiosa il dirigente rossoblu -. Abbiamo cambiato coach in corsa, un’eccezione nelle abitudini societarie, continuando a credere nel roster assemblato d’estate: non seguiamo cambi radicali, al contrario di altri, le uniche sostituzioni sono avvenute per coprire gli infortuni. Crediamo in quello che programmiamo e lottiamo strenuamente per raggiungere il risultato. L’undicesimo posto, quello che rimane negli almanacchi, è un grande risultato, il migliore di sempre. Stimolo a darsi da fare anche in futuro».
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