L’Amatori ha deciso di rinunciare a Mariano Velazquez. Manca ormai soltanto la comunicazione ufficiale da parte della società lodigiana, attesa nella giornata di oggi, ma la notizia è ormai certa. MV3 non farà più rientro in Italia, ma resterà definitivamente nella sua San Juan dove a questo punto continuerà la sua storia hockeistica con la maglia del Sec. Alla fine dunque il presidente Fulvio D’Attanasio e i suoi collaboratori hanno optato per la scelta di separarsi dal 34enne difensore argentino, rientrato in patria per motivi personali lo scorso 8 marzo e che ha fatto innervosire il resto della squadra.
L’accordo è consensuale
Una decisione, comunicata ieri dal numero uno giallorosso al resto della dirigenza, non certo facile da prendere e non preventivata in alcun modo due mesi fa al momento della partenza del giocatore, ma divenuta prima un’ipotesi da valutare e poi, col passare delle settimane, sempre più convinzione. Fino a qualche ora fa, quando il presidente ha avuto l’ultimo contatto con Velazquez, una mail in cui le due parti sarebbero arrivate a un accordo consensuale per la separazione, al quale mancherebbero solo alcuni dettagli che verranno definiti nei prossimi giorni. Sulla scelta finale hanno pesato diversi fattori, da quello economico (MV3 era uno dei giocatori più “costosi” dell’attuale rosa) a quello per così dire «ambientale»: viste le recenti buone prestazioni e il ritrovato amalgama di spogliatoio, la dirigenza dell’Amatori non ha ritenuto così indispensabile reintegrare un campione come Velazquez che, dopo quanto successo nell’ultimo mese, avrebbe anche potuto «minare» i ritrovati equilibri.
Storia difficile fin dall’inizio
Una storia tribolata quella tra l’Amatori e Velazquez che, anche alla luce di questo inatteso finale, lascia in eredità più di una riflessione. Una storia cominciata tra mille difficoltà già in estate. L’euforia suscitata dall’annuncio dell’acquisto del capitano della nazionale argentina ha infatti ben presto lasciato spazio alle polemiche per i prolungati slittamenti della data di arrivo a Lodi del giocatore. Questioni burocratiche, ritardi continui nel rilascio del passaporto e nel frattempo le notizie di un Velazquez in pista a San Juan nella fase finale del campionato locale. Da lì illazioni, voci e annesse polemiche, con la società che, esponendosi a ulteriori critiche, ha celato il tutto pur di preservare il giocatore da eventuali mugugni dei tifosi lodigiani ancor prima dell’inizio della stagione.
Ormai fuori dal gruppo
Poi l’arrivo ai primi di ottobre e le prestazioni importanti di MV3 che ha conquistato tutti per qualità e personalità, fino al primo rientro in patria, previsto dal contratto, per le festività natalizie. Pochi giorni in Argentina accanto alla famiglia, mentre in Italia l’Amatori vinceva e convinceva senza di lui col Forte dei Marmi. A seguire, superato il terremoto successivo alla serataccia con il Matera e l’esonero di Marzella, le cose sembravano tornare alla normalità, fino al 6 marzo quando, il giorno dopo Amatori-Novara, Velazquez ha annunciato il suo secondo rientro in patria, stavolta per motivi personali e per più di un mese.
Una decisione che la società, in maniera quanto meno discutibile, ha assecondato, ma che già allora la squadra non ha preso benissimo. MV3 è partito sicuro di tornare il 17 aprile, ma nel frattempo l’Amatori è cresciuto a livello di gioco e in parte sotto il profilo dei risultati anche senza di lui, il gruppo si è cementato ulteriormente e hanno iniziato a montare i primi dubbi. Dubbi che sono diventati sempre maggiori fino a far prendere la decisione per certi versi clamorosa, ma a questo punto quasi scontata. Velazquez resta in Argentina, l’Amatori proseguirà la sua corsa in campionato senza di lui.
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