Niente Nazionale: Valerio Antezza sarà solo e soltanto giallorosso. Il nuovo attaccante dell’Amatori ha sciolto le riserve sul suo impiego ai Mondiali che si disputeranno alla fine di settembre a San Juan, comunicando a Massimo Mariotti la scelta di non partecipare al raduno del prossimo 16 agosto a Grosseto. Il nuovo ct azzurro lo aveva infatti inserito, assieme al portiere lodigiano Alberto Losi, nella lista dei 15 giocatori papabili per un posto sul volo per l’Argentina, ma il giocatore lucano ha preso una decisione figlia di valutazioni ben precise e di un’attenta analisi sul suo stato fisico: «Ci ho pensato molto - confessa Antezza al telefono dalla sua Matera - e sono arrivato alla conclusione che attualmente non sono nelle condizioni migliori per disputare sia un Mondiale che un campionato ad altissimi livelli. Sto continuando a curare quei piccoli problemini che mi trascino da qualche tempo e voglio avere tutto il tempo necessario per farlo bene e in tranquillità». Il nuovo “top player” dell’Amatori ha vissuto in effetti un’ultima stagione piuttosto travagliata a Valdagno e in queste settimane sta affrontando una serie di sedute propedeutiche al ritiro con l’Amatori: «Un atleta a trentadue anni deve cominciare a fare delle valutazioni - spiega Antezza -. Io non posso e non voglio sbagliare a Lodi, quindi penso che sia più giusto curarmi bene e presentarmi in perfetta condizione a settembre per la preparazione. Sto già affrontando un ciclo di sedute personali e non voglio lasciare nulla al caso. Purtroppo la vita di qualsiasi sportivo è fatta anche di queste scelte: il fisico è il mio strumento di lavoro e ho il dovere di preservarlo e di curarlo al meglio». Certo, rinunciare al Mondiale in Argentina con una squadra altamente competitiva come quella di quest’anno non è sicuramente facile: «Assolutamente, non vorrei passare come quello che snobba la Nazionale - puntualizza il nuovo bomber giallorosso -. Però se dovessi andare in Argentina dovrei essere pronto al 200 per cento, e io non voglio diventare un peso per la squadra: sappiamo tutti benissimo che al Mondiale bisogna arrivare in perfetta forma, perché in tre partite si decide l’esito della competizione. Io non voglio dovermi fermare o rallentare il lavoro del gruppo, penso che la mia scelta sia anche un segno di rispetto verso la maglia azzurra, anche se, lo ammetto, mi costa parecchio». La comunicazione della propria scelta a Mariotti è già stata fatta: «Sì, ho già parlato con Massimo e gli ho spiegato tutte le mie ragioni - continua il bomber classe 1979 - e credo che abbia capito. Devo ancora parlare direttamente con il vicepresidente federale Bicicchi, penso che nei prossimi giorni potremo sentirci». Insomma, tanta cautela che lascia presagire a una gran voglia di affrontare la stagione a Lodi da assoluto protagonista, in un ambiente tra i più “caldi” d’Italia: «Ma non lo scopro di certo io - conclude il materano -, Lodi è da sempre una delle piazze più importanti per l’hockey e sicuramente è un onore potervi giocare. Cercherò di dare il massimo, perché è un’occasione che voglio sfruttare fino in fondo».
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