BASEBALL Codogno si appresta ad accogliere la “leggenda” Mike Piazza

Il fenomenale ex campione della Major League americana guiderà le promesse della Nazionale italiana in vista delle Olimpiadi del 2028

Mercoledì la Codogno del baseball accoglierà il progetto Club Italia LA2028, riservato ai più giovani prospetti italiani che verranno scelti per tentare la qualificazione alle Olimpiadi che fra quattro anni si terranno a Los Angeles. A condurre il progetto in prima persona niente meno che Mike Piazza, americano di origini italiane che da giocatore con i suoi 427 fuoricampo in Major League è considerato uno tra i migliori battitori, se non il migliore mai visto sui diamanti professionistici a stelle e strisce. Per chi non lo conoscesse, basti pensare che in termini di fuoricampo Mike Piazza ha superato anche il celeberrimo Joe Di Maggio, che si fermò, si fa per dire, a 361. Ma il giro di mazza di Piazza che verrà ricordato per sempre è quello di quel 21 settembre 2001, alle 22.28, dieci giorni dopo il terribile attentato alle Torri Gemelle. L’America intera cercava di ripartire, aiutandosi anche con il baseball. Sul piatto di casa base dello “Shea Stadium” a Flushing Meadows, nel Queens, i New York Mets erano sotto per 1-2 contro gli Atlanta Braves nel corso dell’ottava ripresa. Piazza, con un potente giro di mazza da manuale, spedì la pallina sulle tribune che stanno oltre l’esterno sinistro per ribaltare il risultato, fissandolo sul 3-2 in favore della sua squadra. Da lì alla fine il risultato non si modificò, ma quel che contava era il gesto atletico che da subito diventò il simbolo del riscatto e della risalita. Per tutti gli americani in quel momento non importava essere tifosi dei Mets, dei Braves o dell’altra squadra newyorkese degli Yankees: erano tutti tifosi di Mike Piazza, perché era lui che con il suo straordinario fuoricampo aveva ridato la speranza a un popolo ferito dall’attacco terroristico. Era il primo venerdì in cui il parcheggio dello stadio dei Mets tornava a popolarsi con le automobili dei tifosi e non con i camion con i generi di soccorso che arrivavano da ogni dove del territorio americano per aiutare la gente colpita da una autentica, immane tragedia. I newyorkesi amanti del baseball provavano in tutti i modi a scrollarsi di dosso quello stato di impotenza che li aveva assaliti. Quel gesto atletico di un giocatore di baseball italo-americano, diventato a sua volta eroe e portato in trionfo dai suoi compagni di squadra, fu anche il modo di ricordare degli eroi che pedettero prematuramente la loro vita.

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