BASKET Curioni tra il grande orgoglio per l’Assigeco e qualche sassolino nelle scarpe

Il presidente rossoblu traccia il bilancio di una stagione difficile, in cui i costi sono lievitati, ma in cui la squadra è stata comunque capace di qualificarsi per la terza volta di fila ai play off

Il “Campus” da vent’anni è la sua casa, il basket da sempre è la sua passione. Franco Curioni, attualmente il patron con la più lunga militanza nel campionato di basket di A2 (l’Assigeco ha concluso il dodicesimo anno), traccia il consueto bilancio stagionale, con il campionato chiuso con la terza qualificazione consecutiva ai play off, allargando lo sguardo al prossimo futuro. «È stata durissima, i due gironi dell’A2 erano nettamente sbilanciati: il nostro (il Verde, ndr) molto più impegnativo del Rosso. Lo certificano anche i numeri: l’Assigeco è arrivata ottava con 32 punti, nell’altro girone l’ottava era Vigevano con 22. Non ho condiviso fin dall’inizio questa struttura, la Lnp ha chiaramente sbagliato valutazione obbligando i club ad adeguare il roster per competere con avversari di altissimo livello con conseguente innalzamento dei costi».

A questo aspetto contribuiscono gli effetti della riforma legislativa del lavoro sportivo: «La nuova legge cambia tanto anche a livello di tassazione. L’Assigeco è una realtà sportiva che ha un budget complessivo di 2,3 milioni di euro circa. Gli aumenti li abbiamo sentiti, eccome». Il campo ha dato gioie: «I ragazzi sono stati bravi a dare il massimo compattandosi ancora di più quando, a inizio marzo, si è fatto male Miller che non siamo riusciti a sostituire. Bella la “fase a orologio” e i play off con la grande soddisfazione di aver battuto sul nostro parquet Trapani, la squadra migliore dell’A2, dopo aver giocato alla pari le prime due gare in Sicilia, con i 9 falli contro a 0 nel terzo quarto di gara-2, quando eravamo in vantaggio. Sono comunque soddisfatto per come è andata ma questo è un momento anche di riflessione generale in vista dell’anno prossimo, prevedibilmente maggiormente competitivo con l’A2 a venti squadre». La Lnp si ritaglia un ruolo più importante. «Beh, detto che quest’anno ha sbagliato impostazione costringendo tutti a spendere di più, anche chi poi non è riuscito a mantenere la categoria, c’è da capire il ruolo del presidente. Qualche mese fa, alla fine del ritorno, un presidente di club mi ha telefonato, ero all’estero per lavoro, per sapere se avessimo intenzione di cedere Skeens. Poco dopo mi chiama anche il presidente della Lnp con la stessa richiesta: ma fa il capo della Lnp o il procuratore per conto dei club?». Il “PalaBanca” rimane la casa dell’Assigeco in A2? «Lo è dal 2016 e rimane in futuro anche se dal mondo piacentino otteniamo solo 10mila euro di sponsorizzazione e la media spettatori rimane intorno a 1.500 presenze, moltissime dal Lodigiano. Ci prepariamo alla nona stagione al “PalaBanca”, direi che la “patente” di rappresentanza è ormai consolidata».

Treviglio che si “fonde” e si sposta a Orzinuovi, altri club che rivedono la composizione di roster e programmi: c’è una grande revisione nell’ambiente cestistico. «Non posso giudicare tematiche di altre società, ma un dato è certo: l’aumento dei costi impone importanti considerazioni. L’Assigeco, in ogni caso, non cambia la propria filosofia cestistica con l’identità di squadra uniformata al sistema di allenamento intenso e di reclutamento di ragazzi giovani o in cerca di riscatto». Stefano Salieri rimane sulla panca Assigeco? «Me lo auguro, il coach si identifica molto con la nostra filosofia. Gli abbiamo fatto una proposta per un rinnovo contrattuale biennale, lo incontreremo nei prossimi giorni per cercare un accordo definitivo. In ogni caso, con ogni coach, la guida tecnica si deve basare sui paradigmi societari incentrati sui giovani».

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