BASKET Curioni e l’insolito cambio di coach per l’Assigeco: «Purtroppo qualcosa andava fatto»

Il patron del club lodigiano fa il punto dopo l’esonero di coach Salieri sostituito da Manzo

Particolarità quasi unica, decisamente una rarità sportiva, il cambio di guida tecnica durante la stagione per l’Assigeco è un’opzione di carattere eccezionale innescata solo cinque volte dal 1994, quando il club rossoblu iniziò dalla Serie D la scalata alla piramide del basket nazionale, prima del cambio deciso la scorsa settimana con il vice Humberto Alejandro Manzo che sostituisce il coach Stefano Salieri. Il secondo cambio “interno” dopo quello del dicembre 2002 in Serie B2 tra Marcello Ghizzinardi e Fabio Corbani. Da Massimo Meneguzzo per Silvio Devicenzi (C2, 1998) passando per Walter De Raffaele che sostituisce Marcello Ghizzinardi (B1, novembre 2006) Andrea Zanchi al posto di Cece Riva 2 (B1, novembre 2012) e Alberto Martelossi coach per una partita dopo aver rilevato Gabriele Ceccarelli bloccato dallo stop per il Covid nel febbraio 2020 (A2) appare evidente come la dirigenza Assigeco ha sempre preferito affidarsi alla continuità tecnica.

I cambi di coach sono stati “obbligati” da momenti molto complicati, un po’ come quello incorniciato da un inedito inizio di stagione con zero vittorie. «Una situazione mai vissuta, anche se delle prime sei gare ben quattro le abbiamo giocate in trasferta: purtroppo qualcosa andava fatto – spiega Franco Curioni, patron rossoblu, che ha preso la decisione dopo aver visto dal vivo la partita a Vigevano -. Una sconfitta un po’ “sfortunata”, però ho notato un senso di abbattimento da parte del coach, mentre “Beto” Manzo seguiva una gestione energica della squadra. Questo mi ha stimolato tante riflessioni durante la notte insonne, condivise con la mia famiglia, portando alla convocazione del coach al “Campus” il lunedì».

Considerato lo stretto rapporto con Salieri generato da una sintonia personale e quattro stagioni di risultati storici per l’Assigeco in A2 non è stato semplice gestire la comunicazione. «La stima professionale che abbiamo per Stefano è intatta, la decisione è stata soffertissima - comunica Curioni -. Abbiamo comunque proposto a Stefano di prendere il ruolo di direttore tecnico, una posizione superiore a quella di coach, per continuare a dare la sua impronta di basket all’Assigeco, pur se con un ruolo differente. Stefano ha preferito non accettare, per cui non avevamo altra scelta che procedere al cambio, senza però modificare la filosofia e l’impronta tecnica che “Beto”, promosso a capo allenatore, può continuare a seguire. Come ha dimostrato con i buoni risultati raggiunti con l’U19 di Eccellenza, portata l’anno scorso alle finali nazionali».

Qualche commentatore associa la brutta classifica dell’Assigeco a una riduzione del budget. «Non è assolutamente vero questo supposto ribasso nel budget, non capisco da dove possano saltare fuori certe dichiarazioni - si arrabbia il patron rossoblu -. I nostri conti sono chiari. Abbiamo investito il giusto cambiando due giocatori, Veronesi e Gallo che sono saliti in Serie A ,più Sabatini, cuore Assigeco, per una scelta sua personale, oltre ai due americani. Dà un po’ fastidio leggere certe cose sui social, l’Assigeco non ha seguito alcun ribasso».

La decisione di cambiare coach è stata fatta per dare una scossa. «Salieri è un grande coach che ha interpretato meravigliosamente la filosofia Assigeco, crescita dei giovani e rilancio di giocatori, che l’ha spalleggiato in pieno per tutti questi anni. La scelta è stata molto dolorosa, indirizzata a dare uno scossone per invertire la rotta in classifica, senza modificare la nostra idea di basket». È stato inserito Nema Gajic per rinforzare il roster: «Rimasto senza squadra, dopo aver rescisso ad agosto con Rieti, era tornato a casa, in Serbia. Nema è un figlio del “Campus”, pur se andato a Verona l’anno scorso. Per aiutarlo umanamente a gestire problemi di carattere personale e per riportarlo fisicamente in forma lo abbiamo aggregato alla squadra puntando a renderlo disponibile a giocare in campionato, indipendentemente da chi ci sarebbe stato in panca. Appena lo staff tecnico e fisico ha confermato la piena efficienza del ragazzo lo abbiamo tesserato. La decisione è stata presa esclusivamente a favore della squadra e non, come insinua un certo gossip, contro qualcuno». La serie triste dell’Assigeco è però proseguita sabato scorso con Udine: «Dopo una settimana non semplice dal punto di vista psicologico è arrivato un avversario molto forte: dobbiamo pensare solo a lavorare duro in allenamento per affrontare al massimo della determinazione le prossime importanti partite. Ho fiducia nei miei ragazzi».

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