Calcio: Fanfulla, sognare è lecito. Ma costa

Ciceri ha dichiarato che la società è disponibile a percorrere la strada per la Serie C anche attraverso un eventuale ripescaggio, ma è davvero fattibile?

Per fortuna sognare non costa nulla. Perché in questa storia non c’è niente gratis. Pochi o tanti che siano stati, i tifosi del Fanfulla hanno coltivato nelle ultime settimane il sogno della promozione in Serie C. La sconfitta di mercoledì scorso con il NibionnOggiono, con la squadra rimasta a -6 dal Seregno, ha riportato con i piedi per terra. Tutti? No. Domenica, dopo il successo sul Ponte San Pietro, le parole di Andrea Ciceri hanno (ri?)aperto gli occhi sul ritorno a Lodi del calcio professionistico. Pronunciando queste testuali parole: «Mi attengo a quanto ha detto la società all’inizio dell’anno: la società è pronta anche al salto di categoria, può essere pronta anche all’eventuale ripescaggio».
Ma il Fanfulla e Lodi se lo potrebbero permettere, presentando domanda di ripescaggio quest’estate? Il sì o il no dipende da tanti fattori. Diversi, ma che hanno una radice comune: i soldi. Ne servono parecchi, visto che dall’ultima stagione del calcio professionistico a Lodi (C2, 1985/1986) è davvero cambiato il mondo. E poi parallelamente ai successi sul campo è scoppiato il bubbone all’interno della società: e ora cosa succede?

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