“Sette chili in sette giorni” era il titolo di un film comico di qualche anno fa; 22 squadre in meno in un sol colpo è la “cura dimagrante” che la Federcalcio lombarda vuole proporre al movimento regionale d’élite. Ci spieghiamo subito meglio: per sabato 21 gennaio è indetta a Milano una riunione delle società al cui ordine del giorno figura al primo punto la “riformulazione dei gironi di Eccellenza e Promozione”: la proposta che verrà avanzata dal consiglio direttivo guidato dal presidente Felice Belloli sarà di ridurre l’organico di Eccellenza di 6 squadre, con tre gironi da 16 anziché da 18, e di eliminare un intero girone di Promozione passando da sette a sei, con un saldo negativo di 16 formazioni. Una rivoluzione che non determinerebbe ovviamente modifiche sul numero di promozioni e retrocessioni al termine della stagione attuale, ma che ridurrebbe drasticamente rispetto agli anni scorsi (anzi, probabilmente eliminerebbe) gli eventuali ripescaggi nel caso in cui venisse approvata e dovesse entrare in vigore già dal 2012/2013. «È un’ipotesi che sta girando da qualche tempo, proposta anche da alcune società, e il comitato regionale la sta valutando positivamente - il pensiero del vicepresidente del Crl Tino Cornaggia -. Perché siamo favorevoli a questa riduzione di squadre? Essenzialmente per due motivi: significherebbe qualificare meglio i campionati e rendere meno pesante la gestione della stagione sportiva, con una bella riduzione del numero di gare da programmare. Naturalmente si tratta di una proposta che sottoporremo all’assemblea delle società: se sarà accolta favorevolmente, così come era accaduto in passato per esempio per la regola dell’impiego obbligatorio di quattro giovani nell’Eccellenza lombarda anziché dei due imposti a livello nazionale dalla Lnd, il consiglio direttivo valuterà la possibilità di deliberarla ufficialmente. Non è detto peraltro che l’eventuale riduzione degli organici avvenga subito nella prossima stagione, la riforma potrebbe svilupparsi anche gradualmente nel giro di qualche anno».
Insomma, l’appuntamento milanese del 21 gennaio non è affatto da prendere sotto gamba per i dirigenti delle società di Eccellenza, Promozione e Prima Categoria a cui è rivolto l’invito. Numeri alla mano, la fattibilità del progetto è immediata soprattutto per quanto riguarda l’Eccellenza: attualmente sono 54 le squadre nei tre gironi, a fine stagione ne vengono “eliminate” 15 tra promozioni certe in Serie D (3) e retrocessioni (12), “surrogate” dalle 7 che hanno la certezza di salire dalla categoria inferiore vincendo il proprio girone. Il saldo finale è così di 46: ne mancano 2 per completare tre gironi da 16, posti che possono essere coperti da eventuali retrocessioni di squadre lombarde dalla D o da ripescaggi; in caso di un numero superiore di retrocessioni, per il primo anno di riforma uno o più gironi della nuova Eccellenza potrebbero salire a 17. Più “ingolfata” la situazione della Promozione: attualmente sono 112 le squadre nei sette gironi, a fine stagione 7 salgono di categoria e 21 retrocedono, ma di queste 28 ne vengono reintegrate 24 in virtù delle retrocessioni dall’Eccellenza (12) e delle promozioni dalla Prima (12). Il saldo finale è di 108 squadre, che suddivise in sei raggruppamenti darebbero luogo ad altrettanti gironi da 18. Il che determinerebbe una stagione densa di impegni, proprio quello che il Crl vorrebbe evitare, ma c’è da considerare che ogni anno sono molte le società in Lombardia che si ritirano dal panorama calcistico o si fondono liberando posti nelle varie categorie (come dimostrano i numerosi ripescaggi operati anche l’estate scorsa, con il Real Casal “promosso” addirittura ai primi di agosto). Insomma, il margine di manovra c’è. Bisognerà vedere cosa ne pensano le società.
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