HANDBIKE L’oro paralimpico Cornegliani al “Cittadino”: «L’argento di Tokyo mi era stato indigesto»

Il paraciclista di Valera Fratta ospite in redazione a Lodi ha raccontato la sua avventura vincente a Parigi e molto altro

Un percorso lungo tre anni, partito dall’argento di Tokyo nel 2021 per arrivare all’oro di Parigi 2024 nell’handbike. È quello che ha raccontato Fabrizio Cornegliani oggi, giovedì 12 settembre, in redazione al “Cittadino”. «Quell’argento mi era stato indigesto - confessa il paraciclista di Valera Fratta - e da lì abbiamo costruito quell’impianto che potesse portarmi all’oro alle Paralimpiadi in Francia. Nulla è stato lasciato al caso, non potevo sbagliare nulla in questo triennio, soprattutto nell’anno olimpico. Ce l’abbiamo fatta». Un percorso fatto di allenamenti, di sopralluoghi sul percorso - nella diretta Facebook Cornegliani ha spiegato i dettagli tecnici dei rapporti scelti, delle traiettorie individuate, dei cambi di pendenza ma anche di luce che possono fare secondi di differenza rendendo una medaglia più o meno pregiata - e di tanto impegno, sacrificio e costanza.
Una medaglia che pesa, quella portata a casa da Parigi, fisicamente oltre che a livello simbolico: l’handbike è stata la seconda occasione «che mi ha messo a disposizione Gesù Cristo, cosa fai non dai tutto per sfruttarla?». Sono le parole di Cornegliani, uomo che mette in gran conto i valori della vita prima ancora dell’agonismo puro e semplice, come dimostra il fatto che all’inizio della carriera paralimpica rinunciò nientemeno che a una convocazione azzurra a un Mondiale: «Mio figlio Lorenzo aveva quattro anni, non volevo lasciarlo solo».

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