Hockey, i lodigiani all’Europeo

Essere “ultras Lodi” e da sabato essere anche campioni d'Europa. Sulle tribune del palazzetto di Alcobendas campeggiava un tricolore con la scritta Lodi sorretto da quattro maglie azzurre con uno stemma giallorosso. Erano quelle di Antonio Marzagalli, "l'Assessore", Claudio Pavese, il "Pave", Ermes Gatti, il "Vecio" e la dama del gruppo Katterina Bonino, la "Katty", quattro lodigiani che ormai da anni viaggiano ovunque in nome dell'hockey, la loro grande passione. I palazzetti di tutta Italia e molti anche d'Europa li hanno visti ripetutamente portare in giro con orgoglio i colori giallorossi di Lodi e dell'Amatori e l'azzurro di quella Nazionale che sabato ad Alcobendas li ha per così dire ripagati laureandosi campione d'Europa. Sono stati momenti indimenticabili anche per i quattro "moschettieri" lodigiani. «È stato bellissimo, un'emozione che non dimenticheremo mai. Siamo orgogliosi di esserci stati, come sempre del resto», ripetono in coro a poche ore dal trionfo azzurro. Già, perché loro ancora una volta c'erano e per questo il meraviglioso terzo trionfo europeo dell'Italia lo sentono anche un po' loro: «Sabato è stata una giornata bellissima e carica di emozioni e tensione - racconta Marzagalli -. Abbiamo visto, soffrendo non poco, l'Italia giocare maluccio, ma per fortuna vincere contro la Francia e poi siamo scesi quasi a bordo pista a vedere Spagna-Portogallo. Una partita stupenda a cui abbiamo assistito con tanta tensione e adrenalina vista la situazione di classifica. In un palazzetto pieno abbiamo visto giocare due squadre fortissime che andavano a mille all'ora. A ogni gol del Portogallo provavamo a contenerci battendo solo i piedi contro le protezioni: gli ultimi secondi sul 6-6 non finivano mai, ma poi alla sirena siamo esplosi e siamo corsi subito in pista a festeggiare con la squadra. C'era chi piangeva, chi non ci credeva e noi eravamo a gioire con loro, è stato bellissimo». «Abbiamo fatto festa con la squadra - gli fa eco Gatti -, con Mariotti e con tutto lo staff. Illuzzi appena ci ha visto ci ha abbracciato: siamo molto contenti per lui è stato grande come tutti gli altri. I tifosi spagnoli hanno fischiato l'inno di Mameli e noi invece, assieme ad alcuni viareggini e a un ragazzo di Sarzana, lo cantavamo orgogliosi. Siamo scesi a fare foto con tutti, siamo saliti sul podio, abbiamo alzato la coppa: fantastico. Ci spiace per quello che è successo a Tataranni, che non abbiamo visto perché eravamo in basso: è stata l'unica nota stonata di questa magnifica esperienza».

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