Da Barcellona al “Campus” passando per l’aeroporto di Malpensa. Piuttosto intenso il primo giorno in rossoblu di Ross Patrick Schraeder, arrivato ieri pomeriggio al centro sportivo dell’Assigeco per familiarizzare con l’ambiente che diventerà il suo domicilio per le prossime tre settimane. L’esterno statunitense, nato a Denver il 24 febbraio 1983, viene firmato dal club di Franco Curioni per rilevare l’infortunato Bruno Cerella, out come Marco Venuto, nelle due partite che mancano a chiudere la regular season. La sosta per le festività di Pasqua permette quindi a Giancarlo Sacco di lavorare per integrare al meglio il nuovo arrivato nel sistema di gioco, in modo da metterne in evidenza le doti di tiratore. Con un tassello così importante nel proprio roster l’Assigeco lancia un segnale forte alle concorrenti per la caccia alla salvezza. In attesa di una sistemazione definitiva Ross Schraeder alloggia al «Leoncino», dove lo incontriamo per l’intervista, in attesa dell’arrivo di Alex Simoncelli, il capitano dell’Assigeco delegato a fare gli onori di casa con una cena al «Cantinon». È la seconda volta di Schraeder in Italia e in LegaDue, visto che nel 2006 venne ingaggiato da Reggio Emilia con «parcheggio» a Jesi per sei partite del finale di stagione. «Era la prima volta in Europa appena finito il college: è stata un’esperienza eccezionale dal punto di vista personale, meno sotto il profilo del gioco - ricorda il neo acquisto rossoblu -. Catapultato in un sistema differente da quello statunitense, con tanti compagni infortunati (era con Romain Sato, ndr), messo sul parquet dopo un paio di giorni con responsabilità che non potevo prendere. Ora ho un’esperienza maggiore e riesco a gestire meglio queste situazioni». L’Assigeco, penultima in classifica dopo il ko di domenica contro Barcellonoa, ha necessità di un rapido ambientamento: «Il periodo è breve, solo due gare, ma c’è un po’ di tempo per permettermi l’inserimento nel contesto di squadra - dice Schraeder -. L’intenzione è di essere di aiuto alla squadra. Pressione? Lottare per non retrocedere ne genera parecchia, come ho capito quest’anno a Tarragona (10.5 punti con il 51% da due, il 40% da tre in 26.8 minuti di media, ndr), quando a differenza delle quattro precedenti stagioni in Spagna (Huelva, S.Sebastian, Los Barrios e Leon, ndr) con il budget ridotto abbiamo lottato per conservare il posto nella seconda lega chiudendo tredicesimi su diciotto. Giocare per i play off è diverso, in zona pericolo ogni vittoria conta di più. Mi auguro che all’Assigeco ci si riesca a salvare rendendo tutti contenti». Nato a Denver, mamma del Wyoming ma di origine italiana, papà del Colorado di radici tedesche, Ross Schraeder ha il passaporto italiano. Scuola superiore alla Denver East High School («Un bell’edificio del 1920, per noi vecchio, dove ho cominciato a concentrarmi sul basket»), college in California a Irvine negli Anteaters («»Great city» tra LA e San Diego: mi sono trovato bene con tutti i compagni giocando nella Division One della Ncaa», dove ha segnato 1094 punti in 114 gare, ndr) e una laurea («In «sociology and education»»), Ross Schraeder è pronto alla seconda avventura italiana: «Sono convinto di poter fare meglio della prima volta anche se sono arrivato solo ora».
L’ultimo acquisto dell’Assigeco è Ross Schraeder: è arrivato per giocare le ultime due partite al posto di Cerella, il suo contributo sarà decisivo per la salvezza dell’Assigeco
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