
Amatori, adesso ci puoi credere davvero. La scia travolgente e devastante, rigorosamente a sfumature giallorosse, dipanatasi nei cieli hockeistici nazionali dopo la prima gara di finale di martedì sera è lì a confermarlo. Quello che per tanti, troppi anni è rimasto semplicemente un sogno, spesso anche tremendamente lontano, che puntualmente veniva realizzato dagli altri, oggi sta sempre più diventando una possibilità concreta. E le condizioni ci sono tutte. Anzitutto quelle tecniche, perché il gruppo guidato con profitto da Paolo De Rinaldis cresce in fiducia e convinzione partita dopo partita ed è ormai arrivato a tali maturità e completezza da far invidia alle grandi corazzate del passato. In gara-1 contro il Forte dei Marmi l’Amatori ha dimostrato di avere personalità, impostando la sfida sin dall’inizio all’attacco per fare la partita, qualità eccelse nel momento giusto, a inizio ripresa quando trascinato dal talento dei suoi singoli ha piazzato l’allungo decisivo, e maturità nel finale andando a gestire il match senza rischiare più e colpendo un Forte, ormai alle corde, in contropiede. Quasi nessuna sbavatura, fatta eccezione per un finale di primo tempo di sofferenza difensiva coinciso con il periodo di riposo, forse un po’ troppo lungo, concesso contemporaneamente al duo Illuzzi-Platero, comunque superato con compattezza e carattere.
La partita perfetta nella notte sin qui più importante dell’anno, esaltata dalle prestazioni ottimali di tutti i singoli. Quando Català si traveste da Egurrola, Platero si “mangia” un certo Pedro Gil, Malagoli e De Rinaldis entrano come furie in partita e i tre tenori Illuzzi-Ambrosio-Verona regalano gol e spettacolo, l’Amatori diventa una macchina perfetta quasi impossibile da fermare anche per quelli che sono considerati i più forti, almeno sulla carta.
E se in pista la squadra si sta confermando pronta per qualcosa di grande, fuori a livello ambientale e di tifo la Lodi giallorossa è più che mai da scudetto. La clamorosa risposta arrivata già a inizio settimana con i biglietti esauriti in poche ore di prevendita, è stata solo l’antipasto di quello che poi si è potuto vivere per tutta la giornata di mercoledì. Social network monopolizzati dall’ansia da finale, quasi 500 persone fuori dai cancelli già due ore prima della partita e poi lo spettacolo unico e inimitabile andato in scena sulle tribune del “PalaCastellotti” con duemila persone a colorare ogni centimetro di giallorosso per una cornice da brividi e a cantare per 50 minuti prima di far esplodere la gioia incontenibile nel boato finale. E non è finita qui. Per gara-2 di domani sul campo neutro di Follonica sono già pronti due pullman più decine di macchine e 220 dei 350 biglietti messi a disposizione della società lodigiana sono stati già “bruciati” ieri sera. Perché quando tutto, in pista e fuori, è così, non si può fare a meno di crederci. E Lodi ci crede assieme ai suoi beniamini. Oggi più che mai, perché oggi più che mai la parola scudetto non è più un tabù…
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