Ha tirato i primi calci al pallone nel cortile dove abitava, in via Di Vittorio a San Donato, per poi finire in Serie A, nel Sassuolo, e addirittura sognare i Mondiali. È Karim Laribi, classe 1991, che nonostante la giovane età ha già avuto importanti esperienze nel calcio professionistico e ora gioca in Serie B nel Latina. I suoi esordi lo vedono allo Sporting di San Donato e poi alla vicina Accademia per un anno. E quindi l’ascesa: cinque anni nelle giovanili dell’Inter, due nel Fulham, in Inghilterra, e uno, nel 2009, al Palermo (formazione Primavera). Il sandonatese di origini tunisine approda quindi al Foggia in C1, per poi sbarcare a Sassuolo con due stagioni in Serie B culminate con la promozione in A (10 presenze per 418 minuti nel massimo campionato), prima di prendere nel mercato di gennaio la strada per Latina, ancora nella cadetteria (2 presenze, 145’ in campo). Nel suo curriculum ci sono anche quattro partite con la Nazionale Under 20 e due con l’Under 21. «Vivo fuori casa da quando avevo 16 anni, quando sono andato a Londra. Se pur devo dire che è bello essere autonomi, mi manca la mia famiglia e ritrovarmi con i miei amici. Alla fine sono molto legato a San Donato, da lì sono partito ed è lì che ho gran parte della mia vita. Infatti torno sempre quando posso».
Figlio di Anna e Krim, che è rimasto a San Donato, Karim Laribi ha seguito le orme del fratello maggiore Omar, classe 1986, oggi tesserato per la Pro Sesto, nell’intraprendere la carriera calcistica e ha dovuto affrontare notevoli sacrifici prima di arrivare in alto. Diplomato all’istituto professionale “Oriani-Mazzini” di Milano, opo aver frequentato le elementari in via Di Vittorio e le medie di via Gramsci a San Donato, Laribi conduce una vita tranquilla: «In generale mi sveglio sempre alla stessa ora per dare regolarità alla giornata - racconta -. Faccio qualche commissione al mattino, pranzo alle 12.30 e appena finisco vado al campo per l’allenamento pomeridiano. Faccio stretching, palestra e mi riscaldo con calma: vado sempre in anticipo perché mi piace passare molto tempo nello spogliatoio e in palestra con i compagni. L’allenamento inizia alle 15 e in genere per le 18 sono libero. Giro spesso con i compagni di squadra, vado in bici quando c’è bel tempo se no gioco alla playstation. Hobby? Mi piace molto andare al cinema e guardare il basket Nba, anche se giocano a orari impossibili per me e sono costretto a registrare le partite. Fra qualche anno spero di avere una mia famiglia, e magari qualche bimbo, ma in realtà non guardo troppo lontano: penso soprattutto al presente, e spero di andare ai Mondiali».
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