Matri, prima volta titolare in azzurro

È arrivato il gran giorno per Alessandro Matri, per la prima volta titolare in azzurro (finora ha raccolto 4 presenze condite da un gol) nell’amichevole di stasera contro gli Stati Uniti di Jurgen Klinsmann. Balotelli a casa in punizione, Cassano sul campo del “Ferraris” ma da visitatore. Non è solo per l’assenza dei due enfant prodige, o terrible, a seconda dei momenti, se Cesare Prandelli decide di schierare dall’inizio l’attaccante di Graffignana e cerca un’altra Italia nell’ultima amichevole prima del via alla missione Europei: «Voglio sfruttare quest’occasione, spero e penso che mi farà crescere. Quanto a Milan-Juve, se ne è parlato troppo», le dichiarazioni rilasciate ieri da Matri, che chiede di togliere finalmente i riflettori dalla sfida di sabato scorso a “San Siro”.

Per il ct azzurro lo scopo è sperimentare, mettere sotto esame seconde e terze linee e cominciare la lunga marcia per conquistarsi una piccola fetta di “paradiso”. «Finora questa Nazionale è sopportata», dice amareggiato il ct della rinascita post Mondiale, dopo aver lamentato l’indifferenza dei club alla richiesta di aiuto (in forma di stage) e gli scetticismi sul suo codice etico. «È uno strano sfasamento: avverto la simpatia della gente per strada, ma anche un clima di sopportazione attorno. Siamo tenaci, prima o poi sfonderemo questo muro...». Anche a costo di qualche “no” scomodo, che lo costringe a ricostruire da capo un’idea di Nazionale. «In questi giorni abbiamo fatto confusione tra etica e comportamenti - precisa, tornando sul turno di stop imposto allo squalificato Balotelli -. Ma quale intransigente, io non lo sono per nulla, chiedo solo il rispetto delle regole. Mario è un grande, uno che può decidere le partite. Ma otto giornate di squalifica in Premier sono troppe, deve imparare a gestirsi. Chi provoca è un mediocre, se lui davvero è grande non reagisca».

La conseguenza, per la sua Italia, è un reparto di attacco «da ricostruire», viste le contemporanee assenze per infortunio di Cassano e Rossi. Stasera contro gli americani altro esperimento, Matri in coppia con Giovinco : «Matri dà profondità, Giovinco è bravo a trovare la posizione tra centrocampo e attacco, e i gol li sa fare. Sono complementari e possono stare assieme senza problemi, possono fare bene», la convinzione di Prandelli. Così come al centro della difesa esordirà dal primo minuto Ogbonna e a centrocampo ci sarà spazio da subito per Nocerino. E un po’, a partita in corso, anche per Borini. «Voglio vedere se le seconde e le terze scelte sono in grado di fornirmi alternative valide, anche se io i miei 11 titolari li ho in mente», ammette candidamente Prandelli preannunciando che d’ora in poi rinuncerà al bon ton di svelare alla vigilia la formazione titolare. Per l’Europeo c’è ancora tempo ma la fase due è cominciata. «A quell’appuntamento dovremo arrivare forti sul piano tecnico e psicologico: dipenderà da noi, dipenderà da chi ci vuole aiutare. Se tutti insieme supereremo le nostre fragilità - l’appello del tecnico - potremo diventare davvero forti». Con quale Italia si vedrà, visto che il ct intende aspettare fino all’ultimo Cassano e Rossi e tiene una porticina aperta anche per Di Natale. «Ho in mente anche qualche novità, rispolverare il trequartista, ma vedremo», la butta lì Prandelli, confermando di non voler chiudere il suo cantiere azzurro. Unico punto fermo, un’Italia diversa nel cuore, nella quale «si può vincere anche essendo leali».

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