Sport
Lunedì 11 Novembre 2013
Niente defibrillatore: Properzi ferma
Il regolamento prevede la sconfitta a tavolino per la Don Colleoni, ma le lodigiane avrebbero preferito scendere in campo: «C’è amarezza da parte nostra»
Un "big match" fantasma. Quello che era sulla carta il primo test davvero indicativo per capire le ambizioni da B1 della Properzi, la sfida esterna contro la Don Colleoni, in realtà non si è giocato: forse si giocherà, più probabilmente andrà in archivio con tre punti in classifica per le lodigiane che fruiranno di un triplo 25-0 a tavolino. L'unica certezza è quanto avvenuto in una serata surreale nel palazzetto di Trescore Balneario, dove la Properzi giocò peraltro (perdendo per 3-0) il 14 maggio 2011 la prima gara nei play off della propria storia in B2. La premessa è d'obbligo: da questa stagione tutti i match dei campionati nazionali (dalla A1 alla B2) non possono partire senza la presenza sul campo di un defibrillatore semiautomatico e di una persona in grado di utilizzarlo. La Don Colleoni paga un servizio "all inclusive" per avere ambulanza, medico e defibrillatore. Il mezzo preposto però sabato sera rimane vittima di un incidente e quindi non può presenziare alle 21 nel momento di avvio dell'incontro. In palestra è presente personale in grado di utilizzare un defibrillatore semiautomatico: terminato il riscaldamento (Gianfranco Milano sarebbe partito con il medesimo sestetto della partita con il Lecco) gli arbitri Abastanotti e Boscato concedono come da regolamento 30 minuti alla società ospitante per recuperare tale strumentazione. La Don Colleoni inizia così una spasmodica ricerca: molte ambulanze provviste di defibrillatore sono già uscite a causa del violento temporale che nel frattempo sta colpendo la zona; il macchinario in dotazione al Comune di Trescore è invece chiuso in un ufficio di cui non si riescono a reperire le chiavi. I direttori di gara concedono (anche su proposta della Properzi) 10 minuti supplementari, poi alle 21.41 dichiarano la partita sospesa riportando a referto l'accaduto. Colmo delle beffe, alle 21.45 arriva un'ambulanza da Romano di Lombardia (quasi 30 km da Trescore): è troppo tardi.
«Ricostruiremo l'accaduto e invieremo la documentazione alla Fipav: non abbiamo responsabilità per quanto successo, in ogni caso gli arbitri hanno fatto il proprio dovere», il pensiero di Rosa Gagni, presidente della società bergamasca. Nonostante tre probabili punti conquistati senza colpo ferire non sorride neppure la Properzi: «Avremmo voluto giocare, c'è amarezza pure da parte nostra», le parole del presidente Enzo Carrer. Giovedì arriverà il verdetto del giudice sportivo. A pagina 4 delle norme generali per i tornei nazionali è riportato che "in caso di assenza di defibrillatore semiautomatico e personale abilitato a utilizzarlo la gara non potrà essere disputata e la squadra ospitante in sede di omologa sarà sanzionata con la perdita dell'incontro con il punteggio più sfavorevole": difficilmente si avrà dunque un responso diverso dallo 0-3 a tavolino.
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