Sport / Centro Lodigiano
Mercoledì 14 Agosto 2024
OLIMPIADI Non solo Omoruyi e Scotti: i Giochi a tutta velocità di Ivan Quaranta
L’ex corridore che vive a Crespiatica è uno dei vice del commissario tecnico della Nazionale del ciclismo su pista Villa
Non solo Omoruyi e Scotti: c’era anche un tecnico ormai lodigiano “d’adozione” in azione sulle scene olimpiche di Parigi 2024. Tecnico oggi, ma anche corridore ieri: questo è il (privilegiato) punto di vista di Ivan Quaranta, cremasco di 49 anni che ormai da tempo vive a Crespiatica e che attualmente è uno dei vice del commissario tecnico della Nazionale del ciclismo su pista Marco Villa, rappresentando anche il punto di riferimento per il settore velocità. Per Quaranta Parigi era la prima Olimpiade da vice ct, ma a Sydney 2000 il cremasco (sei tappe vinte al Giro d’Italia su strada) aveva fatto parte del gruppo azzurro dell’inseguimento a squadre: «Sono state due esperienze molto diverse - racconta mentre rientra su uno dei furgoni della Federciclo da Parigi -: il corridore è teso ma finalizza un “gioco” che fa da quando è bambino; il tecnico è teso pure lui, a volte anche più degli atleti stessi, ma non può farlo percepire a chi va in pista e soprattutto, durante la gara, non può far nulla per cambiare il risultato. Sono due ruoli diversi, ma belli entrambi se sei a un’Olimpiade». C’è anche il suo zampino dietro l’oro di Vittoria Guazzini e Chiara Consonni nell’americana femminile, l’argento di Elia Viviani e Simone Consonni nell’americana maschile e il bronzo del quartetto dell’inseguimento a squadre maschile.
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