PARALIMPIADI Monica Boggioni, un oro che nasce alla Faustina
La nuotatrice pavese, che si allena a Lodi da sei anni, domina i 50 rana a Parigi
«Le emozioni sono tante per il mio primo oro delle Paralimpiadi della carriera», racconta Monica Boggioni qualche ora dopo aver conquistato il gradino più alto del podio nei 50 rana (classe SB3). Una vittoria schiacciante con il record paralimpico, europeo e italiano. La 26enne atleta di Pavia ci tiene a fare dei ringraziamenti: «È un obiettivo raggiunto non solo per me ma per tutto il team che mi segue a partire dall’allenatore Guy e il preparatore Francesco, perché un risultato così non si ottiene mai da soli. Quindi un grazie va a loro oltre alla mia famiglia». Boggioni poi cita la piscina di Lodi diventata da molti anni la sua casa degli allenamenti: «Un ringraziamento va alla piscina Faustina per aver messo a disposizione la vasca dove potermi allenare, oltre alla mia società civile Pavia Nuoto e il suo progetto Nuota con Noi». L’atleta azzurra poi non ritiene la sua medaglia solo un trofeo e lancia un appello: «Non deve essere fine a se stessa ma deve avere un valore per tutte quelle persone, ragazzi e bambini, che vedendola capiscano quanto la disabilità non debba essere un limite ma un enorme insieme di abilità da riscoprire». E li invita a nuotare: «Per tutti quelli che sono di Pavia e Lodi li aspetto volentieri in vasca per provare quanto può essere importante lo sport sia a livello fisico sia mentale».
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