Per Pizzetti è un podio amaro

Alla fine dell'estate del 1994 Samuel Pizzetti era un bambino vivace di terza elementare che si sfogava in piscina alla "Ducatona" di Casalpusterlengo. Forse sognava già allora di partecipare ai Giochi olimpici nello sport che appassionava un po' tutta la sua famiglia; di certo non avrebbe mai immaginato che proprio due ragazzi nati alla fine dell'estate del 1994 gli avrebbero negato una "maglia azzurra" a Londra 2012 nella specialità che l'aveva proiettato per la prima volta sulla scena olimpica quattro anni prima a Pechino.Il verdetto della finale dei 1500 sl al "Sette colli" romano è in sintesi questo. Gregorio Paltrinieri domina e scende ancora una volta sotto i 15', firmando un 14'58''33 che ne conferma le qualità e che in proiezione (visti i 18 anni non ancora compiuti) e lo instrada ulteriormente sul percorso per diventare il miglior mezzofondista italiano di tutti i tempi. Samuel Pizzetti chiude terzo una prova nuotata con la testa più che con la condizione di forma: fino ai 700 metri naviga al quinto posto, poi inizia una buona progressione e arriva a toccare terzo in 15'16''32, superando il sudafricano Brown e l'olandese Kienhuis. Il problema per il casalese non è tanto il proprio crono (comunque 8'' peggio del 15'08''03 ambito per salire al secondo posto delle liste stagionali azzurre) quanto quello di Gabriele Detti, appena sette giorni più vecchio di Paltrinieri, che dopo la batteria frantuma nuovamente il proprio record scendendo a 15'02''45: il minimo olimpico resta otto decimi sotto (15'01''65), ma viste le intenzioni della Fin al 90 per cento sarà proprio Detti ad affiancare Paltrinieri nei 1500 olimpici (ai Giochi non possono gareggiare più di due atleti della stessa nazione per specialità). Il 25enne carabiniere l'aveva già fatto comunque intendere nei giorni precedenti: «Anche riuscissi a ottenere il posto per Londra nella gara più lunga, quello dei Giochi non potrebbe comunque essere il 1500 della vita: troppo poca la base invernale». Sabato "Pizz" ai microfoni di Rai Sport ha comunque "rilanciato" per il suo futuro su questa distanza: «Un 15'16'' dopo gli Europei ci può anche stare, ma quello che vedete è solo l'inizio di un progetto che mi vede coinvolto nel centro federale di Ostia e che darà i suoi frutti negli anni futuri». Il casalese rientrerà in gara già mercoledì nella spettacolare cornice notturna dell'“Harbour Club” di Milano: terreno di sfida saranno gli 800, in cui sarà opposto proprio a Detti e a Paltrinieri.Quella di sabato resterà invece una giornata indimenticabile per Fabio Gimondi, che nei 100 sl ha migliorato due volte il personale prima con 49''70 in batteria e poi con il 49''55 del settimo posto della finale A. Il 21enne di San Giuliano, studente all'università di Berkeley, si porterà comunque nel cuore lo "scalpo" di due fenomeni come Filippo Magnini e il brasiliano Cesar Cielo, battuti in una quanto mai sorprendente tornata di batterie e costretti alla finale B. In finale B dei 200 misti discreta prova di Ludovica Leoni (2'20''27) che le ha comunque consentito di vincere la prova.

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