Sul far della sera il Coni ha detto “sì”. Sì alla seconda partecipazione olimpica di Samuel Pizzetti dopo quella di Pechino 2008: la Federazione italiana nuoto aveva proposto lunedì una lista di convocati al Comitato olimpico nazionale, ma solo ieri sera è arrivata la conferma (come già ufficiosamente era noto da qualche settimana) dell’ingresso del casalese nella Nazionale per i Giochi pur non avendo realizzato minimi individuali fissati dalla Fin. Pizzetti approda a Londra “via staffetta”, nel senso che faceva parte della 4x200 sl che si piazzò nella top ten mondiale a Shanghai 2011 ottenendo la “carta olimpica” e che, per quanto dimostrato in questa stagione, è ancora un membro di quel gruppo (comprendente anche Filippo Magnini, Gianluca Maglia, Alex Di Giorgio, Riccardo Maestri e Marco Belotti). Samuel prenderà parte anche ai 400 sl individuali, dove detiene il miglior crono italiano (3’48’’66) che gli vale il “minimo A” della Fina (la federazione mondiale), mentre non potrà disputare i 1500 che lo lanciarono negli anni scorsi: manca il minimo e soprattutto i due posti sono assegnati (per meritocrazia e liste italiane stagionali) ai giovani Gabriele Detti e soprattutto Gregorio Paltrinieri, campione europeo a Debrecen e uno degli uomini più in vista di una Nazionale composta da 33 atleti (identico contingente di Pechino, tra loro numerosi staffettisti, soprattutto al femminile) e imperniata sui “fari” Federica Pellegrini (campionessa uscente sui 200 sl) e Fabio Scozzoli.
«Sono felicissimo - ha dichiarato il casalese -, mi appunto al petto la seconda “stelletta” a cinque cerchi: non è cosa da tutti e mi gratifica per gli ultimi quattro anni di allenamento. Secondo il saggio Alberto Castagnetti (ex ct della Nazionale scomparso nel 2009, ndr) 200 e 400 erano le due distanze che si sarebbero meglio adattate a me e non vedo l’ora di verificarlo in chiave olimpica: affronterò tre settimane di carico e tre di scarico, partiremo per Londra il 22 luglio. I 1500? Mi spiace non disputarli, sono la specialità del mio cuore, ma con una base di allenamento così ridotta per via della toxoplasmosi non avrei potuto comunque nuotare la gara della vita a Londra». Un po’ d’amaro in bocca resterà comunque al 25enne di Casalpusterlengo, che al top della forma avrebbe potuto ambire a un ruolo da protagonista nei 1500: «Riprovarci a Rio 2016, alla soglia dei 30 anni, sarà complesso. Ma nella vita non si può mai dire».
Il coach del “Pizz”, Stefano Morini, rassicura però tutti sul futuro più immediato del campione di Casale: «Per Londra l’ultima fase della preparazione sarà ovviamente improntata su ritmi-gara più veloci, ma la parabola di Samuel nel mezzofondo non può considerarsi in declino: senza intoppi medici è un atleta che può spaziare a ottimo livello dai 200 ai 1500». Un obiettivo sostanzioso e ambizioso da inseguire già ai Mondiali di Barcellona 2013. Ma prima c’è da concentrarsi sull’“operazione Londra”.
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