Chi l'avrebbe mai detto solo due anni fa? Samuel Pizzetti è ripartito ieri sera dall'Ungheria con due medaglie al collo come era già accaduto nel 2010 dopo l'Europeo a Budapest, ma la sostanziale differenza è che nessuna arriva dal mezzofondo, storico campo di battaglia del casalese: se lunedì scorso aveva centrato il bronzo dei 400 sl, l'altroieri il 25enne carabiniere ha invece messo la firma nella 4x200 della rinascita azzurra dopo alcune stagioni buie nella specialità. Medaglia d'argento alle spalle della Germania e davanti all'Ungheria: «Un onore e un'emozione difendere l'azzurro con una medaglia - commenta “Pizzo” tramite un sms -, è il mio primo podio di squadra nelle manifestazioni internazionali che contano e me lo sono conquistato attraverso una selezione in batteria che qualcosa vorrà forse dire anche in chiave olimpica».Il sabato del nuotatore bassaiolo è infatti tutto da raccontare. Prima i “trials” interni mattutini: l'Italia ottiene in batteria il miglior tempo (7'15''67) ma Pizzetti rischia l'esclusione. I crono dei quattro frazionisti venivano infatti messi a confronto (“depurati” dei tempi di stacco dal blocco per poter equiparare tempi “da fermo” e tempi lanciati) con quello di Riccardo Maestri nella gara individuale: i primi tre accedevano alla finale al fianco del tricampione europeo dei 100 Filippo Magnini. Il casalese fa segnare 1'49''06 con 0''41 di stacco: terzo tempo nuotato tra i “contendenti” precedendo Marco Belotti per soli 7/100 (1'49''08 con stacco a 0''36). In finale però Pizzetti ripaga ampiamente la fiducia concessagli: dopo un discreto lancio di Gianluca Maglia (1'48''56 mentre la Germania già s'invola grazie a Paul Biedermann) il giovane Riccardo Maestri si supera con un 1'47''87 lanciato e cede il virtuale testimone a “Pizzo” al terzo posto, a mezzo secondo dai padroni di casa magiari. La sfida in terza frazione è con Peter Bernek, argento nei 200 dorso solo 50 minuti prima: l'azzurro prende progressivamente vantaggio sul magiaro, lo supera dopo 100 metri e tocca in 1'48''26 lanciato contro l'1'49''46 di Bernek. A chiudere la sfida è tra Filippo Magnini e il totem dei misti Laszlo Cseh: è una frazione tattica che “Superpippo” risolve negli ultimi 50 metri fino a toccare in 1'48''41 di frazione e in 7'13''10 complessivo, quasi 3'' sotto l'1'49'' di media temuto da coach Stefano Morini in sede di pre-gara.Per Pizzetti la quinta medaglia agli Europei in lunga (ora il medagliere parla di due argenti e tre bronzi) è un secondo posto tutto da godere: «La 4x200 è una specialità che comincia a esaltarmi, ora che ho anche conquistato una medaglia la sento più mia. Spero che sia solo l'inizio dei successi in questa specialità». L'1'48''26 non è la sua frazione lanciata più veloce di sempre (il limite resta 1'47''68 agli Assoluti primaverili 2011), ma dista solo 8/100 dall'1'48''18 nuotato nella finale mondiale di Shanghai, quando il livello di preparazione era ben diverso: «La condotta di gara è stata perfetta, mi sono gestito molto bene». È un argento tutto da godere anche pensando al recente passato e alla toxoplasmosi che l'ha colpito nell'ultimo inverno: «In meno di tre mesi sono riuscito a rimettermi in forma, è stata la sfida più difficile che abbia mai affrontato. Per me questo è un Europeo da nove in pagella». Il “dieci” sarà invece l'obiettivo di quei Giochi olimpici di cui (pur non essendoci l'ufficialità, non avendo centrato per ora i tempi limite fissati dalla federazione) il casalese ha già praticamente in tasca il pass.Cesare Rizzi
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