Il Coni si mette a “dieta” e a farne le spese sono i suoi organi periferici. E Luigi Tosarello, presidente del comitato di Lodi destinato a chiudere i battenti come quelli delle altre province, non ha peli sulla lingua nell’esprimere il proprio disappunto: «Premesso che il mio ciclo è terminato, visto che ormai ho 70 anni, è una fandonia dire che si risparmierà tagliando mille consiglieri provinciali. Dal presidente all’ultimo dei consiglieri - chiarisce il numero uno dello sport lodigiano - qui nessuno prende un centesimo per il lavoro che fa. Piuttosto così si perderanno mille volontari al servizio dello sport».
Di certo però la crisi economica mondiale non risparmia neppure lo sport e il Comitato olimpico italiano sta cercando di anticipare i prossimi tagli del governo con una sua autoriforma. «Mi piange il cuore, ma di fronte alla realtà non possiamo voltarci dall’altra parte. Ci sarà un taglio per lo sport italiano», ha dichiarato il presidente Gianni Petrucci al termine della riunione della giunta nazionale che ieri ha di fatto dato il via al processo di ristrutturazione. I risparmi dovrebbero essere di circa 30 milioni a stagione, anche se cifre ufficiali non ne sono state fatte.
In sostanza si tratta di uno snellimento degli apparati con la soppressione dei comitati provinciali, la diminuzione dei consiglieri federali (riservando una quota rosa) in proporzione agli atleti, ai tecnici e alla struttura di ciascuna federazione e la riduzione dei revisori dei conti (da 5 a 3). I presidenti di ogni consiglio provinciale confluiranno nei consigli regionali. «È una misura pesante - ha aggiunto Petrucci -, ma dobbiamo renderci conto che dobbiamo rendere più snella la nostra struttura. Le dichiarazioni favorevoli di gran parte dei partiti è la dimostrazione che abbiamo indirizzato nel verso logico e giusto quella che è stata una nostra proposta condivisa dalla giunta del Coni. Domani (oggi, ndr) porteremo in consiglio il documento programmatico, quando parte un processo non si torna indietro. Non avevamo altra soluzione».
Ma in realtà non tutti sono d’accordo, Tosarello non è il solo: «In Lombardia ci stiamo già muovendo per opporci a questo programma - annuncia il presidente del Coni lodigiano -. Penso che domani metteremo a punto una lettera per esprimere la nostra contrarietà. Siamo anche indispettiti dal fatto che la riforma sia stata anticipata alla stampa, senza informare prima i presidenti regionali e provinciali. Si vuol far passare che il taglio dei consiglieri provinciali garantirà un risparmio, ma quale visto che noi lavoriamo gratuitamente? L’unico risparmio dalla chiusura del comitato di Lodi sarà la quota dell’affitto e delle spese vive, come le bollette: non più di diecimila euro all’anno. Quanto al personale dipendente, questo verrà assorbito nei comitati regionali. A pagare dazio sarà invece il movimento sportivo locale e la sua autonomia: che ne sarà di iniziative come la giornata olimpica, o sport in piazza, che tra l’altro cerchiamo sempre di autofinanziarci a livello locale con gli sponsor del territorio?»
Ma Petrucci non sembra intenzionato a fare marcia indietro, anzi: «Non sono escluse modifiche qualora i tagli del governo fossero superiori alle nostre previsioni».
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