Sedici. Un numero che è un punto di partenza più che un semplice piazzamento. «Sedici» sta per il sedicesimo posto ottenuto da Federico Vanelli da Zelo Buon Persico nella 5 km in acque aperte dei Mondiali nuotata sabato nelle (torbide) acque del vecchio porto di Barcellona. Il piazzamento in sé potrebbe sembrare un pelo anonimo, ma tutt’altro che anonima è stata la condotta di gara dell’atleta 22enne trapiantato a Roma per inseguire il sogno del professionismo nel nuoto (a breve potrebbe arruolarsi nelle Fiamme Oro). Pronti via e nei primi 400 metri di gara l’atleta zelasco è secondo in scia al favorito Oussama Mellouli. Dietro al tunisino si portano poi l’australiano Rhys Mainstone e il tedesco Thomas Lurz, ma Vanelli resta lì e al passaggio a metà gara è quarto davanti, tra gli altri, allo stesso Mellouli. Nel secondo giro la battaglia si fa più aspra e Vanelli perde progressivamente posizioni nel gruppo (comunque compatto) di testa. Si arriva in volata e a trionfare come previsto è proprio Mellouli davanti al canadese Eric Hedlin e a Lurz; Vanelli tocca in 53’42»3, otto posizioni davanti all’altro azzurro Luca Ferretti (24°). L’allievo Emanuele Sacchi sognava la top ten e le sue dichiarazioni trasudano un po’ di delusione: «Che dire, l’inesperienza ha regnato sovrana: speravo finisse un po’ meglio» il primo commento alla sua gara. Lo zelasco non individua però errori nel finale di gara, bensì nella fase centrale della competizione: «Quand’ero in quarta posizione dovevo cambiare ritmo: ho pensato «starò dietro al primo che parte». Avrei dovuto provare la fuga, invece poi sono partiti in 15 ed è diventato difficile restare nelle prime posizioni».
Vanelli ha laconicamente la risposta pronta quando gli si chiede in cosa deve migliorare di più alla luce della 5 km iridata appena affrontata: «A dare più botte: sono stati 53 minuti di sole gomitate. Non scherzo: ho cercato di schivarle e basta, ma devo imparare a darle seriamente. Ai Mondiali si fa così». Federico è atleta ambizioso ma sa comunque cogliere anche il buono della gara dell’esordio iridato: «Come voto mi do «sei» perché un minimo ci ho provato: per essere un esordio iridato in fondo posso essere comunque soddisfatto». In fondo (e nel fondo) è un punto di partenza importante per gli assalti «mondiali» dei prossimi anni.
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