Niente barriere a dividerle: al massimo solo una rete come per ogni pallavolista che si rispetti. Il torneo Csi della categoria Top Junior al via nel week end porterà con sé il vento fresco di una bellissima novità: grazie alla partecipazione della No Limits la competizione rappresenterà infatti la prima esperienza di “pallavolo unificata”. Il volley sarà dunque la terza disciplina ad affiancare atleti diversamente abili a concorrenti normodotati, a unirli verso un unico scopo senza barriera alcuna in una competizione ufficiale: in precedenza la pratica dello “sport unificato” era già stata attuata nel triathlon (attualmente gli atleti della No Limits prendono parte alle competizioni del comitato regionale Fitri dell'Emilia Romagna) e nel calcio (con l'adesione all'ultimo “Trofeo Mazza”).Ora, dopo un “prologo” agli ultimi Special Olympics, tocca alla pallavolo all'interno di un torneo organizzato dal Csi ma con la partecipazione anche di due società Fipav. Nell'organico della competizione Top Junior ci saranno infatti due formazioni affiliate alla federazione (Properzi e Codogno Under 18) e cinque del Centro sportivo italiano (Spes Borghetto, Livraga, Segi Spino, Junior Sant'Angelo e Laudense): la No Limits giocherà solo le partite esterne (a causa dell'assenza di una palestra di gioco vera e propria) per un esordio che avverrà a Livraga sabato 3 novembre alle ore 17.30. Le gare che coinvolgeranno la squadra lodigiana non saranno per nulla diverse da quelle che siamo abituati a vedere nelle palestre: incontro al meglio dei cinque set con frazioni ai 25 punti e tie break ai 15. La No Limits unirà le forze di sette giocatrici con disabilità intellettive a quelle di quattro partner normodotate (potranno essercene fino a tre in campo, ma la No Limits conta di non schierarne mai più di due). Ad allenare il gruppo due volte la settimana sarà Eleonora Ferrari, arrivata fino alla D come giocatrice e prima a proporre l'idea di introdurre la squadra di volley unificato in un campionato provinciale.«Le ragazze sono davvero entusiaste e non vedono l'ora di iniziare - racconta Alessandra Sanna, presidente dell'Asd No Limits -, ma l'esperienza sarà importante anche per le loro partner in campo: chi prova lo sport unificato con atleti diversamente abili vede l'attività sportiva da un punto di vista diverso e si rende conto di ciò che si è perso guardando solo l'agonismo. La voglia di giocare delle atlete “speciali” è contagiosa per chiunque giochi con loro e speriamo di trovare in futuro nuove partner». L'approdo della No Limits è stato accolto a braccia aperte da entrambi gli enti lodigiani del volley: «È una novità che fa tanto bene al nostro movimento», il commento del presidente Csi Mario Arrigoni. «La fascia di età prescelta per giocare contro la No Limits è la più matura e recettiva per meglio affrontare queste partite», analizza Mario Rossi, vicepresidente della Fipav Lodi. La pallavolo lodigiana è davvero senza frontiere.
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