80 lavoratori in ansia per le sorti di Fnac

Il marchio francese punta sul lusso, a rischio la sede di Sesto

n Se il marchio francese Fnac, come ha già ventilato, chiuderà i battenti o verrà venduto, presso il polo logistico di via Lombardia, a Sesto Ulteriano, 80 persone rischieranno di perdere il posto di lavoro. Vige un clima di grande preoccupazione tra i 30 dipendenti Fnac e gli altri 50 terziarizzati, tutti impegnati nella sede distaccata di San Giuliano in mano a Norbert Dentrassangle, dove sono concentrati alcuni servizi rivolti ai clienti, come le vendite online, nonché lo stoccaggio, la gestione degli ordini, insieme ad altre attività che dal 2008 hanno trovato sede in questo tratto di Sudmilano, da cui passano anche le merci dirette al noto megastore di via Torino a Milano. In una fase in cui i loro colleghi di tutta Italia si stanno unendo in mobilitazioni nelle piazze, i dipendenti sangiulianesi, che fanno capo a due diversi datori di lavoro, ma sono legati entrambi alle sorti dell’azienda d’oltralpe, si mantengono in costante rete, soprattutto con gli altri addetti impegnati presso il punto vendita del centro della metropoli. La mobilitazione sta coinvolgendo del resto tutti i lavoratori Fnac d’Italia che, in base a quanto reso noto dall’azienda a gennaio, sono a rischio di licenziamento. L’attenzione è così puntata sul marchio che, come anche Gucci, appartiene al gruppo d’oltralpe Ppr di Francois-Henri Pinault, intenzionato, sembra, a vendere Fnac per scommettere solo sul lusso. I diretti interessati raccontano però che dopo la doccia fredda dei mesi scorsi, non sono più riusciti ad avere notizie. Nel frattempo è scattato il conto alla rovescia in vista del termine, fissato per fine anno, entro cui le scelte paventate dalla proprietà potrebbero concretizzarsi in una forbice sugli impieghi. Da Sesto Ulteriano alcuni dei diretti interessati spiegano che per ragioni organizzative, legate alla carenza di mezzi di collegamento con la metropolitana, mercoledì non hanno potuto raggiungere piazza Oberdan, dove si è tenuta una manifestazione, ma il loro cuore era con chi è sceso in piazza. Tengono comunque a precisare che nell’altro presidio che si è svolto a Milano una decina di giorni fa erano presenti anche loro e che sono pronti ad aderire agli scioperi nel caso in cui non trovasse risposta la missiva inviata dai sindacati ai vertici francesi per chiedere lumi sulle loro intenzioni. Nel frattempo la protesta è sbarcata su Facebook, registrando altissima attenzione e incassando, in un momento tanto difficile per il mondo del lavoro, ripetuti messaggi di solidarietà. Nel polo di Norbert Dentrassangle del comparto produttivo locale ci sono dunque 80 lavoratori che restano appesi alle scelte di un gruppo gigante, con in mano grandi griffe, che sembra pronto a dismettere Fnac per puntare su altri business.

Giulia Cerboni

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