Falò lungo la Paullese. Piccoli fuochi, che col calar della sera si moltiplicano e che nella notte tra mercoledì e giovedì hanno fatto scattare l’allarme generale. Perché sembra che il fumo abbia fatto scattare l’allarme rosso di due aziende del settore chimico, con l’intervento dei vigili del fuoco.
E invece, a provocare la nube tossica, sarebbero state solo le lucciole che per scaldarsi, bruciano plastica, nylon e altri oggetti, inquinando l’aria e provocando vere e proprie colonne di fumo nero. «Poco dopo la mezzanotte ho udito le sirene di allarme come in tempo di guerra - racconta Luca Lavinci, consigliere comunale di centrodestra -. Non si capisce da dove, fatto sta che non è la prima volta che succede: anche un paio di settimane fa mi sono trovato nella stessa situazione. Le sirene hanno suonato a lungo, forse sabato o domenica pomeriggio. Insomma, sarà un guasto, o sarà la rilevazione di fumi pericolosi, ma almeno vorremmo essere tranquillizzati».
Al momento l’unica cosa certa è che ogni notte si sentono miasmi di rifiuti che vanno a fuoco e che sprigionano nell’aria diossina. Ma le aziende, naturalmente non c’entrano. Si tratta invece dei falò delle numerose prostitute che presidiano l’ex statale 415. Col freddo si scaldano come possono e appiccano falò a bordo strada, alimentando le fiamme con qualsiasi cosa, plastica compresa. Il tutto causando un vero e proprio problema sanitario, per loro stesso che respirano gli inquinanti e per gli abitanti che più volte si sono lamentati.
Tanto che pare il gruppo di centrodestra sia pronto a presentare un’interrogazione per chiedere ragione di questa situazione. L’intenzione era addirittura di avanzare l’istanza durante i mesi estiva, ma poi si è deciso di attendere anche perché chiaramente il problema diventa reale nei mesi freddi. Insomma, proprio ora sarebbe il momento migliore per discutere della questione in consiglio comunale. «Da diverse notti - commenta Lavinci - si sente odore di plastica bruciata. Non si capisce se siano solo le prostitute, perché vista la presenza di aziende chimiche c’è sempre una grossa paura. Qualcuno deve dirci cosa succede. Parecchi cittadini chiamano vigili o pompieri ma nessuno dichiara niente. Ma le sirene si sentono eccome e di notte non si tratta di esercitazioni di sicurezza, che avverrebbero con troppa frequenza. Svegliarsi di soprassalto nella notte, per giunta intimorito perché sia ha il dubbio che possa essere successo qualcosa, non è certo bello».
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