(Ore 17) È un coltellino svizzero, l’arma impropria che ha ucciso la 43enne milanese Antonia Bianco. E a brandirlo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato proprio l’ex compagno, il 55enne sangiulianese C. B., in stato di fermo quale indiziato di reato, che l’avrebbe “smarrito” dopo quel tragico 13 febbraio. La lama le sarebbe stata conficcata al fianco sinistro, poco sotto l’ascella, trafiggendola al cuore. In base agli accertamenti l’arma è dunque compatibile con quella che, secondo le risultanze medico legali, ha ucciso la Antonia Bianco.
(Ore 13) Per ora deve rimanere in carcere in custodia cautelare il 55enne di San Giuliano milanese sottoposto a fermo da sabato scorso dopo l’omicidio della sua ex compagna Antonia Bianco, 43 anni, di Milano, che in passato aveva anche presentato delle denunce contro il sangiulianese. La decisione è stata presa in queste ore dal Gip di Lodi dopo che, nell’interrogatorio tenutosi martedì in carcere, l’uomo si era difeso respingendo le accuse.La procura della Repubblica di Lodi, all’esito dell’autopsia, ritiene che la donna non sia morta per cause naturali, ma perché colpita da un’arma da punta molto sottile nella zona del cuore.
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