Appalto rifiuti, la Lega si rivolge alla procura
Il Carroccio chiede di fare luce sulla costituzione della commissione aggiudicatrice e sul fatto che
il Comune si sia affidato a uno studio esterno
«I due dirigenti che hanno preso parte alla commissione di gara per il bando dei rifiuti hanno avuto per lungo tempo legami in affari, è uno degli aspetti preoccupanti su cui abbiamo chiesto chiarezza con un esposto alla procura della Repubblica».
Il leghista Stefano Dornetti insieme al capogruppo sangiulianese del Carroccio Michele Rizzi annunciano che ieri mattina si sono recati al palazzo di giustizia di Lodi, dove hanno presentato una segnalazione scritta riguardo il delicato tema dei rifiuti che è al centro di una gara, ormai in via di assegnazione, della portata di 42 milioni di euro.
Un iter che ha già fatto ampiamente discutere su cui sono piovuti anche due ricorsi al Tar (Tribunale amministrativo regionale) rispettivamente presentati dal gruppo di Sel e dalla società Sangalli, che sta gestendo il servizio per conto di Cem in attesa che subentri il nuovo operatore.
«Perché - scrivono Dornetti e Rizzi nell’esposto - ci si è limitati a formare una commissione di soli tre componenti, con due tecnici urbanisti che hanno lavorato assieme in associazione temporanea in diversi comuni? Quali garanzie potrà mai offrire una commissione così composta?». Partendo da questa premessa i due esponenti “lumbard” del territorio chiedono alla procura di Lodi di «fare piena luce sulla costituzione della commissione aggiudicatrice per il bando di igiene urbana nel Comune di San Giuliano, valutando perché l’amministrazione comunale non ha utilizzato risorse interne per la realizzazione del bando, affidandosi ad uno studio esterno al costo di 42mila euro, quando la normativa lo vieta».
Al tempo stesso nel testo della segnalazione ufficiale vengono ripercorse le principali tappe legate alla partita rifiuti che l’esecutivo in carica di centrosinistra ha compiuto a partire dal 2011 quando ha deciso di affidare il servizio al Consorzio Cem, che a sua volta lo ha appaltato alla Sangalli Spa.
Una parentesi riguarda anche il susseguirsi di ordinanze «per la proroga del servizio che avviene di sei mesi in sei mesi, alternando periodi di tre mesi, tramite rinnovo diretto oppure tramite delegato del sindaco, fatto ancor più grave».
Dornetti, mostrandosi determinato ad approfondire il delicato argomento, lancia il sasso: «In nome della legalità è stato nominato un consigliere comunale di maggioranza con delega specifica alla partita, ma evidentemente parte già con il piede sbagliato». Il capogruppo del Carroccio Rizzi dal canto suo sottolinea: «Come opposizione abbiamo sempre cercato con spirito propositivo di fermare gli errori di questa giunta, ma non siamo mai stati ascoltati, a questo punto su un bando di tale rilievo economico abbiamo ritenuto opportuno procedere tramite un esposto presentato questa mattina (ieri per chi legge, ndr), a garanzia e tutela innanzitutto dei cittadini e dell’istituzione».
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