Autovelox per controllare la Binasca

Vita più dura per chi spinge sull’acceleratore a Carpiano. Sulla provinciale 40, la Binasca, la Provincia di Milano ha già posizionato due dei dieci nuovi autovelox di nuova generazione, con l’obiettivo di stringere le maglie dei controlli su sei strade la sotto gestione di palazzo Isimbardi. Autovelox fissi, non temporanei: e già questa è una novità rispetto a tutta la normativa passata. Secondo quanto reso noto il limite sulla Sp 40 è 70 chilometri all’ora e la data tecnica di attivazione degli autovelox decorre per la precisione dal 18 giugno.

Lungo la provinciale ad ovest di Melegnano le posizioni rese note dall’assessorato alla viabilità per la posa dei rilevatori sono il km 12,5 in direzione Binasco e il km 13 per chi viaggia nel senso inverso, Binasco-Melegnano. Ambedue i punti indicati risultano collocati nel margine ovest del territorio di Carpiano, cioè nel segmento senza rotatorie che va dal nucleo abitato principale alle frazioni Arcagnago e Gnignano incrociando la statale 412 Valtidone.

L’altra tratta della Binasca sotto competenza del municipio di via Roma (quella dal rondò di ingresso paese a Melegnano) è considerata meno a rischio per la presenza del rondò di Francolino e del casello dell’Autosole, ambedue deterrenti.

In realtà il sistema di sorveglianza messo in pista dalla Provincia lungo la Melegnano-Binasco comprende non due ma quattro nuovi impianti. Oltre Binasco, dove la provinciale prende il nome di 30 e arriva fino a Vermezzo, sono entrati in funzione i rilevatori di Gudo Visconti e Noviglio, ciascuno per carreggiata di marcia, in modo da controllare l’intero arco del sistema Sp 30-40, sfruttato da migliaia di veicoli ogni giorno come “tangenziale ovest esterna”. In pratica come raddoppio della tangenziale di Milano, che corre circa 10 chilometri più a nord. Secondo i dati resi noti ieri dall’assessorato di Giovanni De Nicola i quattro punti dell’arco Melegnano-Vermezzo, con Carpiano come nodo cardine, giustificano la collocazione di quasi metà degli autovelox fissi per motivi legati all’incidentalità e al tasso lesivo - a volte mortale - di buona parte dei sinistri registrati nei cinque anni di cui la Provincia possiede i dati completi, cioè dal 2005 al 2010. In comune di Carpiano, nella “zona calda” individuata (il rettifilo dall’uscita del paese ad Arcagnago), ma anche in altri punti, secondo l’assessorato ai trasporti ci sono stati nel quinquennio 44 incidenti con conseguenze rilevanti, 55 feriti e tre morti. I sistemi autovelox sono dotati di un nuovo software che consente di mettere sul sito della Provincia le immagini delle infrazioni, in modo che anche i cittadini possano visionarli on-line.

Emanuele Dolcini

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