
Biogas a Carpiano a giorni l’accensione
Il cantiere è andato avanti a pieno regime tutta l’estate nonostante le contestazioni di Comune
e ambientalisti: «Ridottissimo l’impatto dei camion»
Il biogas di Francolino a Carpiano ha attraversato tutta l’estate senza fermare mai il cantiere. Ma le quattro vasche ai bordi della zona industriale, in via Pertini, non si possono ancora considerare operative e quindi di fatto l’impianto è in fase di ultimata costruzione. Dalla sede friulana di IesBiogas, l’azienda specializzata che ha già superato quota cento strutture in Italia, fanno sapere che tutto procede regolarmente e non sembra che colpi di coda legali, tipo ricorsi al Tar, possano impedire di far sorgere anche qui un paesaggio simile a quelli che ormai sono dappertutto nel Sudmilano e Lodigiano.
In tutta Italia sono 950 gli impianti operativi a fine 2012: è questa la stima del pacchetto biogas italiano, il secondo per potenza installata in Europa dopo quello tedesco. L’impianto di Francolino sarà gestito dalla Scor Uno srl, la società agricola, con sede a Milano, proprietaria del fondo da 28mila metri quadrati su cui da un anno e mezzo girano camion e betoniere. L’insilato di mais o di altri prodotti vegetali arriverà dai fondi attorno, che sono situati in una posizione abbastanza decentrata rispetto al paese di Carpiano, ma non alla provinciale 40 Binasca e al quadrilatero produttivo a nord di quest’ultima. Proprio questa collocazione ha reso controverso, dal 2012 in avanti, il percorso che ha dato forma al sito.
Il comune di Carpiano ha sollevato una serie di contestazioni tese a bloccare l’avanzare delle opere per incompatibilità ambientale. Un anno fa c’è stato anche un picchetto ambientalista, mentre si sono mossi con interrogazioni alla provincia di Milano Massimo Gatti e Pietro Mezzi, ambedue consiglieri di opposizione a palazzo Isimbardi. Si è poi aperta la strada dell’istruttoria al tribunale amministrativo regionale, chiedendo una sospensiva delle opere che non è stata accordata. Gli elementi critici evidenziati sarebbero primariamente la distanza ridotta del sito dalla zona abitata di Francolino e l’impatto di traffico sulla provinciale 40 Melegnano-Binasco, già congestionata di suo. Iesbiogas, che peraltro ha sempre precisato di essere «costruttore, non proprietario» a Francolino, aveva da tempo replicato che al sito arriveranno venti camion in più per quindici giorni all’anno, dato che in alcune stagioni non c’è conferimento di insilati. Per quanto riguarda il biogas in se stesso, additato come «pericoloso», l’azienda di Pordenone osserva come «le biomasse ormai coprono il 14 per cento degli usi energetici primari nel mondo».
Emanuele Dolcini
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