Cerro, ridotto a uno scheletro sotto il cavalcavia della Teem: sarà identificato con il Dna

Necessari ulteriori esami prima di restituire il corpo del 75enne svizzero ai familiari

Che si tratti dei resti del 75enne svizzero di Fully (cantone Vallese) Pierre Fellay non ci sono dubbi, dal punto di vista investigativo, ma perché l’identificazione sia formale occorre attendere, a breve, l’esito del test del Dna cui si sono voluti sottoporre i familiari, arrivati sabato scorso in Italia. Servono ancora alcuni accertamenti sul cadavere ritrovato da alcuni operai la mattina del 4 ottobre sotto un cavalcavia della complanare alla Teem tra Cerro al Lambro e San Zenone, in un’area recintata, poco lontano da un pilone. Non è ancora chiaro se sia caduto dalla strada sovrastante o se abbia perso i sensi nel campo. Si era allontanato il 29 giugno da una clinica svizzera, e da quel momento la famiglia non ne aveva saputo più niente, e il giorno successivo, il 30, era trovato dalla polizia stradale in stato confusionale nei pressi del casello Teem di Vizzolo: allora era stato visitato all’ospedale Predabissi e poi avrebbe firmato spontaneamente le dimissioni, allontanandosi a piedi. La sua auto era stata presa in custodia dalla polizia, e là era sempre rimasta. La Procura di Lodi ritiene di dover chiarire ancora diversi aspetti.

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