Riconferma a pieni voti per una sfida che appariva già scritta ma non scontata. A scrutinio ultimato, 31 sezioni su 31, arriva la conferma: il nuovo sindaco di San Donato Milanese sarà Andrea Checchi. Il sindaco uscente, che era a caccia di una riconferma, sfiora il tetto del 70 per cento, mentre all’avversario Cesare Loris Mannucci non è riuscita la “grande impresa” di ribaltare il risultato di quindici giorni fa, e si è fermato a poco più del 30 per cento. Vittoria netta, 67,8 per cento contro 32,1, quindi, ma con una pecca non da poco, il dato-principe di queste elezioni amministrative segnate da appelli al voto e inviti a non disertare le urne che è la mancata risposta degli elettori. Ancora una volta il dato da analizzare appare infatti proprio quello della scarsissima affluenza dei sandonatesi. A mezzogiorno infatti solo il 10 per cento degli aventi diritto si è presentato ai seggi, contro il 17 di quindici giorni fa. Affluenza ai minimi storici, al di sotto della media nazionale, salita al 25,65 alle 19 e attestata al 36,67 alle 23 nonostante proprio sulla bassa partecipazione al primo turno (solo il 53 per cento dei 25188 aventi diritto si era presentato ai seggi quindici giorni fa) si è giocata molta parte della campagna elettorale che ha visto affrontarsi il sindaco uscente, Andrea Checchi, e lo sfidante, Cesare Loris Mannucci. E inevitabilmente sarà questo il dato con il quale, al di là del risultato del ballottaggio, dovrà confrontarsi la politica sandonatese, in una «vittoria – ha detto a caldo il neo sindaco Andrea Checchi – che è grande soddisfazione personale, ma necessariamente fonte di riflessione se inquadrata nei dati nazionali e confrontata con i risultati che arrivano da altre realtà». Vittoria accolta «con grande emozione – ha detto ancora Checchi – ma che è soprattutto vittoria collettiva. E da domani, di nuovo tutti al lavoro, con il cuore e con il sorriso, come abbiamo fatto fino ad ora». Finisce così, con una netta affermazione, una campagna elettorale che è apparsa “dimessa”, senza grandi fuochi polemici, ma anche senza sorprese capaci di infiammare la corsa verso le urne che ha visto ancora una volta una grossa fetta di città imboccare la strada del non-voto. Da segnalare, poi, anche il fatto che entrambi i “contendenti” abbiano scelto di mantenere le compagini con le quali si erano presentati l’11 giugno, Andrea Checchi con Pd, Noi per la Città e SandoLab, e Cesare Mannucci con Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, il primo forte dei 6467 voti ottenuti al primo turno, e il secondo deciso a difendere la posizione assunta davanti agli elettori con una precisa identità di centrodestra che lo ha portato, al primo turno, a raccogliere 2589 preferenze.
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