Cinquecento persone identificate per il rave party di Mediglia

La festa non autorizzata era andata in scena a febbraio nell’area del tritovagliatore

Sono state identificate e denunciate per invasione di terreni 500 persone, quasi tutti giovanissime, per la partecipazione al rave party che tra il 15 e il 16 febbraio si è tenuto nell’area dismessa del tritovagliatore di Mediglia. Una festa a tutto volume gestita senza incidenti, grazie ai carabinieri all’intervento della compagnia di San Donato e alla collaborazione del gruppo di controllo di vicinato, che ha immediatamente segnalato l’occupazione della struttura dismessa di Bustighera. «Più volte è stato detto che la nostra comunità è stata colpita da questo episodio - ha detto il sindaco Paolo Bianchi -. La viabilità della provinciale Cerca oltre che quella interna delle frazioni di Mediglia, Triginto e Bustighera è stata messa a dura prova da gruppi di persone, anche ubriache e in stato di alterazione, che hanno occupato abusivamente una struttura privata, abbandonata da tempo, per compiere una serie di reati ormai comuni a questi tipi di manifestazione non autorizzate. Se non fosse stato per il tempestivo intervento dei carabinieri sin dalla nottata di sabato 15 febbraio a seguito di una segnalazione ricevuta dall’amministrazione comunale, probabilmente il rave party avrebbe avuto conseguenze tragiche. Invece, grazie ad alcuni cittadini, che hanno notato sospetti movimenti all’interno dell’area, i danni e i disagi per la popolazione e il territorio sono stati ridotti. Purtroppo abbiamo avuto dimostrazione di quanto sto dicendo, lo scorso mese di agosto a seguito di un altro rave party abusivo a pochi chilometri da noi in località Spino: in quel caso, sulle rive del fiume Adda, il festino è andato avanti per ben tre giorni senza che nessuno potesse interromperlo». A Mediglia la macchina operativa è stata pronta. «Da informazioni in nostro possesso - rivela Bianchi - risultano essere state identificate quasi 500 persone molte delle quali non disponevano di documenti. La proprietà ha già proceduto alla denuncia per l’occupazione abusiva di proprietà privata alle autorità competenti. È stato raggiunto un notevole risultato grazie alla sinergia di tutti gli attori in campo, nonostante l’impunità diffusa nei confronti di questi soggetti che ciclicamente colpiscono zone del territorio nazionale, consapevoli che le pene sono sicuramente inferiori al danno arrecato alle comunità colpite»

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