Da 65 anni in vacanza a Pesaro
Da quando aveva cinque anni raggiunge le Marche per le ferie. Il Comune gli ha assegnato un attestato e lo ha inserito tra i benemeriti
Il melegnanese che porta Pesaro nel cuore. «Ci vengo da quasi 65 anni, ne sono innamorato». É la storia del 69enne Cesare Bruschi, personaggio molto conosciuto sull’intero territorio, che proprio in questi giorni è entrato a far parte dell’autorevole albo d’oro dei “Fedeli di Pesaro”. «La prima volta ci venni nell’estate del 1949 - racconta scavando nei ricordi di un passato ormai lontano -. Avevo sono cinque anni, ma lo ricordo come fosse ieri. Fu in occasione del matrimonio di mio zio Ambrogio con la pesarese doc Anna Bianchi». Ed è stato amore a prima vista. «Da quel giorno ho sempre trascorso le vacanze a Pesaro - conferma il 69enne -. Dapprima con i miei genitori: passavamo le estati a casa degli zii. In quegli anni andavamo ai bagni Baronciani, dove però non c’erano gli ombrelloni: erano i bagnini ad orientare le tende seguendo il movimento del sole. Quando mi sposai, poi, ci venni con mia moglie e i nostri due figli. Da qualche anno a questa parte, infine, alla comitiva si sono aggiunti anche i nipotini». Originario di Melegnano, Bruschi ha vissuto dapprima a San Giuliano e quindi a San Donato. Attualmente, invece, abita con la famiglia a San Zenone. La sua figura è legata soprattutto alla Croce rossa di cui, dopo aver guidato la sezione di San Donato, occupa un importante incarico a livello regionale. In pensione da una decina d’anni, il 69enne è impegnato anche nell’Auser di San Zenone. E dire che, per anni vicedirettore di un’importante compagnia aerea americana, nella sua vita di posti Bruschi ne ha visti davvero tanti. «Ma nulla mi rende più felice di quando a settembre faccio ritorno nelle Marche - confessa -. Cosa mi piace di Pesaro? Il calore della gente, sempre attenta e disponibile. Si spiegano così le tante amicizie coltivate negli anni. E poi il mare mi dà tranquillità: ogni mattina mi concedo lunghe passeggiate sulla spiaggia. Durante il pomeriggio, invece, vado alla ricerca di angoli nascosti nell’entroterra marchigiano. Nonostante ci venga da più di 60 anni, ogni volta scopro sempre qualcosa di nuovo. Venire a viverci? Certo che mi piacerebbe: non è detto che prima o poi non lo faccia». Il resto è storia di questi giorni quando, nell’istituzionale cornice della sala consiliare, il vicesindaco Enzo Belloni l’ha insignito della prestigiosa cittadinanza onoraria. «Ancora una volta - conclude - Pesaro mi ha fatto sentire parte di una grande famiglia».
Stefano Cornalba
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