Da Codogno a Melegnano e fino a San Donato c’è un’invasione di “gatta pelosa”
Il bruco urticante devasta campi e giardini e soprattutto le aree incolte
Centinaia di alberi hanno perso le foglie e quelle che restano sono “crivellate”. È un panorama spettrale a Codogno, una Mirandolina che si stenta a riconoscere quella che appare davanti agli occhi lasciandosi alle spalle Codogno e spostandosi verso l’oasi Monticchie, dove un’invasione di gatte pelose sta distruggendo le campagne e invadendo orti e giardini. «Sono a miliardi e non si fermano – denuncia Adriano Bagna che abita nello chalet a fianco della provinciale per Somaglia -. Questi insetti si moltiplicano esponenzialmente aggredendo ogni coltura con gravissimi danni. E non ci sono solo le gatte pelose, c’è pieno di cimici e calabroni». Un fenomeno analogo sta devastando le campagne di Melegnano, in questo fine agosto a un anno e mezzo dalla scoperta del Covid-19, che presenta l’ennesima bizzarria della natura.
E anche a San Donato e San Giuliano ci sono evidenti segnali di un allarme processionaria, la “gatta pelosa” che più a sud sta attaccando massicciamente la zona del borgo Lambro ad esempio, nel tratto melegnanese del fiume. Al momento non sono però previste disinfestazioni specifiche nel territorio dei due comuni a nord lungo la via Emilia, e non sono stati emessi avvisi per i trattamenti da attuare. Un primo focolaio di larve infestanti è stato segnalato al Bosco di Zivido, l’ormai fittissima macchia arborea che costeggia la via Emilia all’uscita dell’abitato sangiulianese fino alla zona dei centri commerciali. I filari attaccati dall’insetto tecnicamente chiamato Thaumetopoea Pityocampa, ma ben più comunemente conosciuto come “gatta pelosa”, sono soprattutto all’esterno, verso la statale e anche in alcune radure collocate in via Brigate Partigiane presso il cimitero. Inconfondibile il segnale dell’attacco lanciato dagli sciami di larve dell’insetto: l’albero coperto di filamenti come ragnatele e infine disseccato e ischeletrito quando è stato completamente aggredito. Nei parchi centrali di San Giuliano la situazione sembra meno grave
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