Diossina a Carpiano, «latte e acqua sono sicuri»

Non ci sono metalli pesanti e diossine nel latte delle vacche allevate all’ azienda agricola Calnago di Carpiano. Il campionamento sul latte e sul grasso eseguito poche settimane fa dall’Asl 2 Milano ha escluso l’individuazione di livelli fuori norma anche per il piombo, il principale metallo pesante. L’acqua potabile di Carpiano viene “emunta” a ottanta metri di profondità 3 km a nord dell’ area oggetto di indagine, per cui non può essersi mescolata con la falda superficiale dei terreni di Calnago.

È stata questa la parte rassicurante del consiglio comunale aperto convocato lunedi sera (strapiena l’aula) sul caso che tiene banco da diversi mesi. Il consiglio si è snodato seguendo il doppio filo della politica e dell’informazione tecnica. Sul piano politico l’assessore alla sicurezza nella giunta di Paolo Branca, Natale Zannino, ha evidenziato come «la competenza esclusiva sulle politiche agricole sia della Regione Lombardia» e come «in passato non c’erano i presupposti per un’ordinanza urgente del comune da emanare su Calnago».

Molti però i dubbi e le critiche emersi quando il pubblico ha potuto intervenire. Scontato il leit motiv, politico-amministrativo, che punta l’indice su tre giunte dello stesso segno (dal 2004 in avanti) che «non hanno detto alcunché ai cittadini». Nel merito degli inquinamenti, alcuni interventi aperti hanno espresso dubbi residui sull’origine idrica della contaminazione - che sarebbe defluita da Milano seguendo la rete irrigua del Lisone - ritenendo possibile anche lo scarico diretto autotrasportato di sostanze. Infine, qualcuno ha invitato a ricordarsi del Cep, il Centro ecologico padano di Francolino «gemello» dell’Icep-Petroldragon di Dresano: fu bonificato all’inizio dei Novanta, spendendo 90 miliardi di lire della Regione Lombardia.

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