Mario Dompè non si ricandida a San Donato come «candidato sindaco unico di tutto il centrodestra». L’ha annunciato ufficialmente oggi in una conferenza stampa nella quale ha precisato che la decisione «è datata ad un anno fa, quando varie considerazioni politiche e personali mi hanno convinto a non propormi ad un secondo mandato alla guida di Pdl e alleati». Il primo cittadino della città dell’Eni non ha escluso però la possibilità di capeggiare di nuovo la sua lista civica (La Città domani con Dompè sindaco) anche in posizione autonoma «se il centrodestra dovesse non valorizzare adeguatamente il merito e il metodo della mia maggioranza». Fra le cause che l’hanno spinto a passare la mano non cita la rottura clamorosa con la Lega Nord («Coi singoli leghisti, coi militanti intendo, non ho alcun problema», ha precisato) mentre punta forte e chiaro l’indice su «una macchina amministrativa comunale ancora pesantemente segnata dal malgoverno del centrosinistra». «Ma lasciamo progetti importantissimi come il Sesto palazzo uffici Eni - dice ancora- e un bilancio 2012 che avrà 3 milioni di euro di avanzo di amministrazione».Dompè ha messo le carte in tavola sulle sue richieste: «Conto che il nuovo candidato sindaco del centrodestra venga scelto nella schiera di persone che sono state al mio fianco in questo percorso. In caso contrario potrei rivalutare la mia posizione per garantire una voce a quei tanti cittadini che hanno creduto nel nostro sogno e che mi hanno sostenuto fin qui».
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