Donna aggredita nel sottopasso:in manette mungitore egiziano

Ha palpeggiato una pendolare nel sottopassaggio della stazione ferroviaria di Melegnano: per questa accusa, tradotta dalla procura della Repubblica di Lodi in ipotesi di violenza sessuale, è finito in carcere un egiziano residente a Melegnano, regolare in Italia e con lavoro come mungitore a Casaletto Ceredano. A lanciare l’allarme al “112” e sporgere quindi immediatamente denuncia nei suoi confronti è stata una donna, italiana, che poco prima delle 17 di lunedì stava attraversando il sottopasso per andare ad attendere un treno.

Ieri pomeriggio nel carcere di Lodi si è tenuto l’interrogatorio di convalida dell’arresto: il nordafricano, che ha circa trent’anni ma del quale non trapelano per ora le generalità, ha risposto per quasi un’ora alle domande del giudice per le indagini preliminari Andrea Pirola, alla presenza di un interprete dalla lingua araba. A difendere l’immigrato l’avvocato Marzia Tummolo di Lodi, che ha subito presentato richiesta di mitigazione della misura cautelare: «Ritengo sufficiente il solo obbligo di firma, visto che stiamo parlando di una persona che lavora regolarmente in Italia da molti anni e che l’episodio è tutto da chiarire».

Perché nelle sue risposte al magistrato, che solo nelle prossime ore si esprimerà sull’eventuale misura cautelare e sulla convalida dell’arresto, il nordafricano ha fornito una versione ricca di particolari: a suo dire, può essere vero che con un braccio ha toccato il fondoschiena di quella donna, ma non sarebbe stato un atto volontario. L’egiziano sostiene di essere inciampato su una delle bottiglie di birra a terra nel sottopasso, e questo si spiegherebbe con il fatto che è cieco da un occhio. E dopo essere inciampato sarebbe anche rovinato al suolo, come, secondo la difesa, dimostrerebbe anche uno strappo sui pantaloni che indossava al momento del fatto. L’egiziano ha anche sostenuto che la donna, dopo il contatto fisico, l’avrebbe redarguito con una frase del tipo «straniero di m....».

Quindi entrambi avrebbero proseguito per la loro strada. La donna fin sul marciapiede della stazione, dove ha avvertito con il telefonino i carabinieri. Un equipaggio della stazione di Melegnano, raccolta la descrizione della donna, è risalito all’identità e quindi all’abitazione dell’egiziano, rintracciato non lontano dalla stazione ferroviaria.

«Non stupisce che per ipotesi come la violenza sessuale si arrivi subito all’arresto, anche nei confronti di persone che non avevano mai avuto problemi con la giustizia - commenta l’avvocato Tummolo -, ma in questo caso ritengo che davvero la vicenda vada chiarita, e al più presto. Anche perché non risulta che nessuno dei numerosi passanti sia intervenuto».

Forse il filmato di una telecamera, se ci fosse, potrebbe fare chiarezza. Ma la stazione di Melegnano è attualmente interessata da un cantiere: se il filmato vi sia o meno, al momento dagli atti d’indagine non risulta.

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