Antonio Dornini non ce l’ha fatta. Il cordoglio degli amici: «Una gran brava persona». Il 67enne pensionato di Melegnano è morto attorno alle 17 di ieri pomeriggio nel reparto di rianimazione del centro grandi ustionati del Niguarda, dove si trovava ricoverato dalla nottata di venerdì, il giorno del drammatico incidente di cui era rimasto vittima con il 71enne fratello Angelo.
Troppo gravi si sono rivelate le ustioni subite sul 90 per cento del corpo. Sin da subito, del resto, le sue condizioni sono parse disperate. La notizia della morte del pensionato è stata accolta con profondo sgomento a Melegnano, dove la famiglia Dornini è molto popolare. Il 67enne, che non si era mai sposato, viveva al piano terra di uno stabile all’angolo tra le vie Vittorio Veneto e Carmine nel quartiere omonimo. Al primo piano, invece, abita il fratello Angelo, che qualche anno fa aveva perso la moglie.
«Antonio era davvero una gran brava persona - hanno spiegato commossi gli amici del Genio, la trattoria a metà di via Vittorio Veneto che sorge proprio di fronte all’abitazione dei Dornini -. Era sempre vissuto a Melegnano, da ragazzino aiutava il fratello nella macelleria di famiglia. Poi invece, all’angolo tra le vie Veneto e Carmine, aveva aperto un colorificio, che aveva gestito per diversi anni. Dopo essere andato in pensione, infine, si era dedicato soprattutto alle macchine e alle moto d’epoca, che sono sempre state la sua grande passione».
E il destino ha voluto che a tradirlo fosse proprio una delle sue amate macchine. «Eppure Antonio non era sprovveduto, da anni si occupava di auto d’epoca, sapeva maneggiare i motori - hanno proseguito gli amici -. Non ci saremmo mai aspettati una tragedia del genere». I Dornini sono molto conosciuti anche negli ambienti parrocchiali di Melegnano. «La loro è sempre stata una famiglia animata da una profonda fede - ha confermato il parroco del Carmine don Luigi Citterio, anch’egli scosso per la drammatica vicenda -. In questo momento di dolore siamo particolarmente vicini ai familiari di Antonio».
Sono invece in costante miglioramento le condizioni di Angelo, che si trova ricoverato al Policlinico di San Donato, ma di certo non sarà stato semplice comunicargli la notizia della morte del fratello, a cui è sempre stato molto legato. Al tardo pomeriggio di ieri i funerali del 67enne, che quasi certamente si terranno nella chiesa di Santa Maria del Carmine, non erano ancora stati i fissati. Il tragico incidente era avvenuto nel tardo pomeriggio di venerdì, quando era esploso il box dove i due fratelli stavano lavorando. Antonio e Angelo avevano tentato in tutti i modi di mettersi in salvo, ma il 67enne era stato divorato dalle fiamme. Di qui la corsa disperata prima al Predabissi e quindi al Niguarda, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.
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