Erba alta e barriere a pezzi: il degrado delle piste ciclabili nel Melegnanese

In condizioni pessime i percorsi verso la frazione di Riozzo a Cerro e in direzione Carpiano

Tra Melegnano e Carpiano sono invase dall’erba, mentre verso Riozzo i vandali hanno abbattuto gran parte delle staccionate. Nel Melegnanese sono in preda al degrado le piste ciclabili realizzate negli ultimi anni in diverse zone del territorio. «Basti pensare a quella che collega la città sul Lambro a Locate passando per Carpiano, la cui costruzione è avvenuta solo qualche anno fa per un costo non lontano dal milione di euro - hanno incalzato in questi giorni un gruppo di melegnanesi -. Nell’estrema periferia ovest della città è in gran parte invasa dall’erba, mentre al momento è rimasta nel libro dei sogni l’annunciata passerella riservata alle due ruote ai lati del cavalcavia dell’A1».

Sempre in questi giorni a finire sotto accusa è la pista ciclo-pedonale che collega Melegnano alla frazione cerrese di Riozzo, ai lati della quale la quasi totalità delle staccionate in legno sono state abbattute dai vandali. In questo caso si tratta di una questione emersa a più riprese negli ultimi anni: in passato qualche volontario aveva anche riparato le staccionate, ma tempo qualche settimana e i teppisti entravano nuovamente in azione. Quasi certamente colpiscono a tarda sera o nelle ore notturne, quando sono convinti di agire indisturbati senza essere scoperti da nessuno. «Nel tempo i vandali hanno preso di mira anche le piste ciclabili ricomprese tra Cerro al Lambro e San Zenone, dove le staccionate in legno sono andate in buona parte abbattute - hanno ribadito in conclusione gli amanti delle due ruote -. Ma non sarebbe proprio possibile sostituirle con dei materiali più resistenti, che porrebbero finalmente un freno ai frequenti blitz teppistici segnalati anche in tempi recenti?».

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Roberto Nervi

5 mesi

@Mangoose15 mi perdoni ma il suo pensiero è sinonimo di completa ignoranza. Le consiglio di riflettere prima di divulgare parole senza senso. Buona vita

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Roberto Bergamaschi

5 mesi

Come sempre, solo uno spreco di denaro pubblico.

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Cocis

5 mesi

E' una beffa chiamare "piste" le ciclabili nostrane. Sono strette e piene di ostacoli, tra staccionate, cordoli, transenne, barriere, ecc.: assai pericolose! Non sono funzionali o inutilizzabili per andare a lavorare in bicicletta, anche quando il luogo di lavoro è vicino: più usate da pedoni che da ciclisti, e solo per uso amatoriale. Sono dispendiose per la gestione e manutenzione, infatti sono trascurate se non abbandonate. E' superficiale attribuire le responsabilità ed i costi ai ciclisti quanto gli errori sono a monte: dei committenti e dei progettisti. I primi non hanno la corretta visione delle funzioni sociali, ambientali ed economiche delle ciclabili, generalmente a loro basta il consenso per averle fatte; i secondi sono incapaci di progettare una rete funzionale e fruibile da tutti. Basterebbe che lor signori osservassero e studiassero i buoni esempi, là dove da oltre 50 anni le ciclabili sono diffuse e funzionano.

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Pietro Moggi

5 mesi

Le barriere di legno si sapeva che sarebbero marcite, i teppisti hanno solo anticipato la loro rottura, è sciocco chi le ha pensate, come chi ha pensato i ponti in legno sulla muzza a Montanaso, Quartiano e Cervignano: tutti demoliti e rifatti a sono di soldi. Per l'erba occorre manutenzione, portare via l'erba falciata e tenere puliti i bordi con più frequentemente, altrimenti le erbacce fanno radici che sollevano il catrame.

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Magda Merlini

5 mesi

@.MANGOOSE1 La benzina in primis dovrebbe esse in parte rimborsata a chi si reca sul posto di lavoro, i comuni non danno aiuto a disabili ma per piste ciclabili i soldi li trovano. Rivolgetevi ex Sindaco "verde AIUTO AIUTO

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Mangoose15

5 mesi

Visto che c'è qualcuno che spende migliaia di euro per biciclette, attrezzatura sportiva, scarpe, tute, magliette, chiedete i soldi a quelli che le usano le piste ciclabili. Per andare a correre col go-kart il biglietto me lo pago io, non chiedo al comune o alla regione che mi costruiscano una pista. Se uno frequenta i tornei di scacchi, si paga lui l'iscrizione (che serve per comprare le scacchiere, l'affitto del circolo, i premi) non va dal comune o dalla regione a chiedergli gli paghino l'iscrizione o comprino le scacchiere perchè lui fa lo sport che gli piace, o gli paghino la benzina per raggiungere la sede del torneo.

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Jabba .

5 mesi

Il ciclista vero non usa la pista ciclabile… il ciclista vero sta in mezzo alla strada… dovresti saperlo…