Le ricerche continuano, ma finora nessuna traccia di Giovanni Battista Ottonello, il 71enne scomparso al confine tra Montenegro e Albania mentre faceva trekking. Sono passate due settimane, ma incredibilmente tutto è ancora come prima: con gli uomini del soccorso, tanti volontari e la polizia montenegrina che stanno perlustrando l’area ricompresa tra le cosiddette “montagne maledette” dove è stato avvistato l’ultima vota, l’8 agosto alle 11, l’alpinista sandonatese. Lunedì c’è stata una nuova spedizione collettiva di ricerca. «I numerosi turisti - scrive su Facebook la figlia Milka Ottonello - ora nella zona sono informati della sparizione e invitati a segnalare ogni elemento utile al ritrovamento di mio padre». Francesco Ottonello, figlio dello scomparso, è salito in quota con le squadre di soccorso. Ha persino ispezionato una buca profonda, molto stretta, per non lasciare nulla di intentato. Ma del padre nessuna traccia. «Sarebbe necessaria una ricerca professionale sul versante albanese della montagna - spiega Milka Ottonello -, perché è là che si è collegato per l’ultima volta il cellulare di mio padre. Ma si tratta di materia di diritto internazionale, di competenza delle autorità. In ambasciata hanno detto a mio fratello che lo stato d’Albania è allertato. Spero solo sia vero». L’unità di crisi del ministero degli Esteri si è interessata alla vicenda, così pure il Comune di San Donato che ha messo in contatto la Farnesina con la famiglia Ottonello, mentre la polizia locale montenegrina sta perlustrando da giorni la zona delle “montagne maledette”.
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