Farmacie, a San Donato è bufera per l’incarico a Monica Rossana Bellini: «Una scelta inopportuna»

La commercialista è stata arrestata per il Qatargate, la replica del sindaco Squeri: «Io sono garantista e pertanto non vedo il motivo per cui una professionista che è stata apprezzata non possa continuare a svolgere il proprio incarico»

«Squeri conferma l’incarico a Monica Rossana Bellini, indagata e arrestata per il Qatargate come revisore unico dell’Azienda comunale delle farmacie per i prossimi 3 anni». Aperto disappunto nei confronti della scelta dell’esecutivo viene espressa dai militanti locali di Europa Verde che ieri hanno inviato una dura nota. Sempre all’interno della coalizione di centrosinistra, molto critici su questo capitolo - che ieri sera doveva sbarcare in consiglio comunale - si mostrano anche i consiglieri Gianfranco Ginelli (Pd) e Gina Falbo (Insieme per San Donato). In particolare la forza politica ambientalista mette in evidenza: «Riteniamo inaudita l’assegnazione di un incarico così delicato e importante in seno al nostro “fiore all’occhiello” aziendale pubblico a una persona indagata per reati gravissimi e di portata planetaria».

Al tempo stesso la Falbo sottolinea: «Vi sono procedimenti giudiziari in corso sia a livello internazionale che nazionale e questo dovrebbe essere sufficiente per ripensare la scelta, soprattutto finché non si faccia chiarezza sui reati ascritti che, ricordo, sono contro la pubblica amministrazione». E lancia l’appello: «Chiedo alla politica, al presidente di Acf Marco Zampieri e a tutto il consiglio di non procedere con questa scelta, che reputo politicamente molto grave». Inoltre Ginelli, partendo dal presupposto che “si deve sempre essere garantisti», commenta: «Questa nomina è quanto meno inopportuna: stride che altre amministrazioni abbiano sospeso tutti gli incarichi affidati alla professionista indicata e che invece a San Donato si proceda con il rinnovo senza tenere conto del dato di realtà». Il sindaco Francesco Squeri replica: «Io sono garantista e pertanto non vedo il motivo per cui una professionista che è stata apprezzata non possa continuare a svolgere il proprio incarico»

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