Furto “fotocopia”, e a un mese e tre giorni di distanza, per il bar Diana di San Donato Milanese, in via Martiri di Cefalonia, non lontano dal comando della polizia locale: nella notte tra domenica e ieri i “soliti ignoti” hanno tagliato una delle saracinesche, forzato la porta interna di alluminio e poi hanno ripulito in pochi minuti quasi tutte le sigarette esposte, probabilmente selezionando anche le marche più facili da rivendere, e scassinato le gettoniere dei videopoker. Il titolare è per qualche giorno in montagna in vacanza e questa volta è toccato ai figli venir svegliati di soprassalto alle tre di notte dallo squillo del telefonino collegato al sistema d’allarme e correre in strada con qualcosa sopra il pigiama per rendersi conto che il furto era andato a segno.
«Pochi giorni dopo il furto di fine luglio c’erano stati degli arresti e sembrava che la “banda dei videopoker” fosse stata sgominata – riflette il titolare -, ma è evidente che non è così. Anche l’altra volta, ci siamo poi accorti, avevano prelevato denaro dai videogiochi. È stato un furto del tutto identico all’altro».
Da notare che il precedente colpo, attorno alle 3 di notte del 25 luglio, era avvenuto tra domenica e lunedì. Ma sembrava che fosse l’ultimo di una scia di colpi iniziati circa un’ora e mezza prima nel Basso Lodigiano, per la precisione a Zorlesco di Casalpusterlengo, e proseguita quindi a Crespiatica: nel primo caso uno dei figli dei titolari aveva visto in faccia i ladri mentre forzavano una finestra, nel secondo era stato un vigilantes dell’Ivri, impegnato in un giro di controlli in paese, a mettere in fuga i malviventi che avevano già scassinato il bar, ma erano rimasti a mani vuote. Curiosamente anche questa volta un furto a Crespiatica c’è stato, ma tra sabato e domenica, quindi 24 ore prima , e in un altro bar, quello del Tormo.
Ora nelle mani dei titolari del Diana e dei carabinieri di San Donato c’è il filmato del furto, che, stando a quanto hanno fatto in tempo a raccontare per telefono i figli al papà, titolare della licenza, ancora una volta immortala ladri molto esperti, velocissimi nello svuotare lo scaffale dei tabacchi e nel forzare le macchinette elettroniche, con una perfetta suddivisione di compiti: sarebbero degli ottimi lavoratori, se si accontentassero di un salario onesto.
A questo punto si aprono due ipotesi: o i quattro romeni che bivaccavano nella stazione ferroviaria di San Donato e che erano stati arrestati il 28 luglio dopo un furto a Rovato non erano gli autori del precedente colpo al Diana, come invece si sospettava, oppure prima di finire in cella avevano fatto in tempo a “passare” informazioni utili sull’obiettivo a qualche conoscente che ha ripetuto le loro gesta. Decine di arresti di ladri specializzati negli assalti ai bar, soprattutto nel mese di luglio, non hanno quindi fermato il fenomeno.
Carlo Catena
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